Che cos'è la Serratia marcescens

Il batterio responsabile della morte del neonato al Civile, è ostico da debellare e prolifera in ambienti umidi, come i bagni
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Serratia marcescens è il batterio della famiglia degli enterobatteri responsabile della morte del neonato ricoverato all’Ospedale Civile e del contagio di altri infanti, sempre nello stesso reparto: morte per la quale è stata aperta un'inchiesta a carico di ignoti.

Il nome di specie marcescens è relativo al fatto che il batterio, dopo aver prodotto un pigmento rosso intenso, la prodigiosina, marcisce velocemente in una massa viscosa e di colore rosso: appunto questa sostanza «prodigiosa» sarebbe alla base di alcuni miracoli che vedono come protagonista il sanguinamento dell’ostia. Ultimi studi di laboratorio hanno confermato questa teoria e il batterio è responsabile anche di una malattia letale che sta decimando alcune popolazioni di corallo caraibico.

Questo batterio in grado di provocare malattie all’uomo è spesso responsabile di infezioni che si contraggono in ambiente ospedaliero, in particolare attaccano le vie urinarie e spesso le infezioni sono dovute a lesioni della cute. Nei bambini invece attacca principalmente il sistema gastrointestinale.

L’ambiente favorevole per lo sviluppo del batterio prevede temperature tra i 5 e i 40 °C, ed  ambienti con pH tra 5 e 9. La preferenza per le zone umide fa sì che Serratia marcescens si sviluppi principalmente nei bagni (soprattutto nelle fughe tra le mattonelle, ma anche in water e lavabi) dove si manifesta con una colorazione rossastra: l’eliminazione può essere effettuata tramite disinfettanti a base di candeggina, anche se la completa rimozione è spesso difficile.

I sintomi principali e le malattie che questo batterio provocare sono congiuntiviti, cheratiti (infiammazioni alla cornea), oftalmie (infiammazioni dell'occhio) e infezioni al dotto lacrimale. 

Serratia marcescens è un batterio ostico da debellare, poichè, per la sua complessa struttura che riconosce quegli agenti che vorrebbero distruggerlo, è resistente a diversi antibiotici.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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