Alzheimer, da Brescia una nuova tecnica per migliorare la memoria dei pazienti

Il dottor Alberto Benussi dell'ospedale Civile ha messo a punto un metodo che potrebbe essere applicato direttamente a domicilio
Il dottor Alberto Benussi - © www.giornaledibrescia.it
Il dottor Alberto Benussi - © www.giornaledibrescia.it
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Una bella notizia, che arriva proprio in occasione della Giornata Mondiale dell’Alzheimer (21 settembre), e offre un barlume di speranza a quanti si trovano a fronteggiare questa terribile malattia.  Il dottor Alberto Benussi, ricercatore presso la Clinica Neurologica dell’Ospedale Civile di Brescia, grazie ad uno studio finanziato tramite il bando Airalzh Grants for Young Researchers, è riuscito ad ottenere significativi miglioramenti per quanto riguarda la memoria a lungo termine nei pazienti affetti da Alzheimer.

L’innovativa metodica utilizzata si chiama «stimolazione elettrica a correnti alternate», un approccio non invasivo che permette di risincronizzare le «onde» cerebrali dei pazienti alla frequenza corretta. «Il nostro studio – spiega il ricercatore – prevede la somministrazione di una debole corrente elettrica, applicata nella zona del precuneo, in modo tale da risincronizzare i ritmi cerebrali che, nella malattia di Alzheimer, tendono a rallentare. Tale applicazione, in un gruppo di pazienti, ha indotto un miglioramento delle capacità cognitive rispetto alla stimolazione placebo. Oltre che economica, questa metodologia è molto versatile e potrebbe essere applicata al domicilio dai caregiver dei pazienti, per periodi prolungati, in modo tale da ottenere potenzialmente effetti a lungo termine».

Lo studio

Una coppia di anziani
Una coppia di anziani

I pazienti coinvolti sono stati 60, divisi equamente tra uomini e donne (29 e 31), con un’età media di 72 anni. I trattamenti sono iniziati nel gennaio 2021 e si sono conclusi nel maggio dello stesso anno. Il team del dottor Benussi, per ogni paziente, ne ha praticati due, della durata di 60 minuti, uno reale ed uno con effetto placebo, a distanza di 7 giorni l’uno dall’altro. I risultati del suo lavoro sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista «Annals of Neurology». Attualmente si sta studiando l’effetto a lungo termine della stimolazione applicata direttamente al domicilio del paziente dal caregiver stesso, ogni giorno, per 4 mesi consecutivi, allo scopo di ottenere un effetto maggiore e più duraturo.

Investimenti nella ricerca

«Per cercare di arginare gli effetti devastanti causati dalla malattia di Alzheimer – dichiara il prof. Alessandro Padovani, tra i soci fondatori di Airalzh, ordinario di Neurologia e direttore della Scuola di Specialità in Neurologia - la ricerca sta lavorando su due ambiti. La terapia, con l’individuazione di farmaci e metodologie atte a rallentare il decorso della malattia, e la diagnosi precoce. La stimolazione elettrica a correnti alternate messa a punto dal dottor Benussi ha il merito di essere una metodologia assolutamente non invasiva che può essere applicata direttamente dal caregiver a casa, senza costringere il paziente all’ospedalizzazione. Sulla diagnosi precoce, invece, va sottolineato l’impegno costante di Airalzh che, annualmente, investe 300mila euro tramite il bando «Airalzh Grants for Young Researchers». Si tratta di fondi destinati a giovani ricercatori impegnati in progetti di ricerca proprio sulla diagnosi precoce e sull’importanza di corretti stili di vita».

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