Turismo, Di Maio chiede che l'Italia non sia nella «black list»
L'Italia che riparte dopo l'emergenza coronavirus ha più che mai bisogno di una delle sue principali linfe vitali: i turisti stranieri. E in vista dell'imminente stagione estiva, il governo moltiplica i contatti con i partner europei, soprattutto con quelli restii a spalancare i confini con uno dei Paesi dell'Unione più colpiti dal Covid-19, per tentare di risollevare un settore che vale il 13% del Pil e oltre 4 milioni di posti di lavoro.
«Dal 3 giugno l'Italia ripartirà a 360 gradi. Ci si potrà muovere tra le regioni e siamo pronti ad accogliere in sicurezza cittadini europei che vogliono passare le loro ferie in Italia. Le nostre strutture sono pronte, preparate e all'avanguardia», ha assicurato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ai colleghi di Germania, Austria, Croazia, Cipro, Grecia, Spagna, Portogallo e Slovenia in una videoconferenza dedicata al tema. Di Maio ha fatto appello allo «spirito europeo», perché altrimenti - ha spiegato - le ricadute peserebbero su tutti, non solo sull'Italia: è quindi il momento di riaprire i confini - è il suo messaggio -, senza ricorrere a sleali corridoi turistici con accordi bilaterali ed eliminando l'Italia dalle liste nere dei diversi ministeri degli Esteri, i cosiddetti «sconsigli di viaggio». «Noi lo faremo, ma ci aspettiamo reciprocità», ha affermato.
Dalla Germania arriva però la prima doccia fredda: «Le vacanze in Italia o in Spagna? È ancora troppo presto per decidere, dobbiamo ancora parlarne», ha fatto sapere il ministro tedesco Heiko Maas al termine del vertice, convinto che serva «un coordinamento europeo» sulla riapertura delle frontiere. Maas concorda con Roma che eventuali accordi bilaterali per mandare i propri turisti solo in determinati Paesi siano contrari allo «spirito europeo», ma ha avvertito: «Io auspico che tutti possano avere la situazione sotto controllo a un certo punto, in modo che si possa di nuovo viaggiare in tutti i Paesi senza avere riserve. Ma - ha spiegato - non so se sarà possibile per tutti questa estate. Noi saremo molto cauti».Su Twitter è arrivata la replica di Di Maio che, confortato dal no di Berlino ai corridoi turistici, ha presentato una serie di garanzie per rassicurare in particolare i tedeschi, «la principale nazionalità dei turisti che vengono in Italia»: «Prima di tutto forniremo un aggiornamento settimanale dell'andamento epidemiologico regione per regione e questo aiuterà molto i tour operator a gestire i pacchetti di viaggio dai Paesi europei verso l'Italia». Anche la Svizzera, che come Germania, Austria e Francia punta a riaprire le frontiere il 15 giugno, ha espresso qualche dubbio: «È possibile che (dal 3 giugno, ndr) dalla Svizzera si potrà raggiungere l'Italia, ma non è detto che sarà possibile il contrario», hanno fatto sapere da Berna.
Mentre dal vertice con la cancelliera Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato un messaggio più ottimista: «Ci sarà una stagione turistica in Europa», ha assicurato, ricordando che la Francia non ha «non ha mai imposto divieti di circolazione verso l'Italia, non sono mai state chiuse le frontiere». Di Maio, di concerto con il ministro per i Beni culturali e il Turismo Dario Franceschini, andrà avanti nel pressing sui Paesi vicini: «Nelle prossime ore sentirò alcuni ministri degli Esteri che avevano ancora dubbi», ha annunciato in un videomessaggio su Facebook, destinato anche a rassicurare «i tanti albergatori, ristoratori, stabilimenti balneari: stiamo lavorando per cercare di attrarre il maggior numero possibile di persone, in sicurezza, nel più bel Paese del mondo».
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