Festivaletteratura di Mantova, le prime volte di Atwood e Eggers
È record assoluto di grandi autori stranieri, con oltre 70 ospiti internazionali tra cui per la prima volta Margaret Atwood di cui esce il 10 settembre «I testamenti» (Ponte alle Grazie), attesissimo seguito de Il racconto dell'Ancella, e il ritorno del premio Nobel nigeriano Wole Soyinka, al Festivaletteratura di Mantova.
Nell’edizione numero 23, dal 4 all'8 settembre, una grande attenzione viene riservata al destino dell'Europa in una serie di incontri che saranno aperti da Amin Maalouf. Oltre trecento gli appuntamenti - con molti eventi in lingua originale per favorire una maggior vicinanza agli autori - che vedranno protagonisti anche i fotografi Lorenzo Tugnoli, vincitore del Pulitzer e del World Press Photo 2019 e Marco Gualazzini.
Per la prima volta saranno a Mantova lo scrittore statunitense Dave Eggers, fondatore del centro di lettura e scrittura per ragazzi 826Valencia, del quale esce in Italia il 29 agosto per Feltrinelli «La parata», Manuel Vilas, l'autore di «In tutto c'è stata bellezza» (Guanda) tra gli scrittori di punta della letteratura spagnola contemporanea; la scozzese Ali Smith, più volte candidata al Nobel, l'egiziana Nawal al-Sàdawi, icona dell'impegno per i diritti delle donne nel mondo musulmano e la messicana Valeria Luiselli, astro nascente della letteratura latino-americana.
Tra i più importanti ritorni a Mantova quello di Ian McEwan e Abram B. Yehoshua, fra le stelle che hanno tenuto a battesimo il Festival nel 1997 e di Pilar del Rio, la vedova di Josè Saramago, che parlerà del Nobel portoghese morto nel 2010 e del libro che comprende alcuni inediti «Diario dell'anno del Nobel» (Feltrinelli). E poi la turca Elif Shafak, Jonathan Safran Foer e Howard Jacobson, già vincitore del Man Booker Prize.
Nei cinque giorni del festival anche Gail Honeyman, l'autore di «Eleanor Oliphant sta benissimo» (Garzanti), David Nicholls con «Un dolore così dolce» (Neri Pozza) e lo sperimentatore di stili e forme Eric Chevillard con «Sul riccio» (Prehistorica Editore). Gli approfondimenti sull'Europa aperti dall'intellettuale di origini libanesi e accademico di Francia Maalouf vedono al centro le nostalgie autoritarie che sembrano conquistare il cuore nero della rabbia europea con interventi di narratori, saggisti e artisti come Donald Sassoon, Uwe Timm, il premio Goncourt Eric Vuillard e il Premio Strega 2019 Antonio Scurati a cui si aggiungono i reportage di David Kermani sulle regioni orinetali dell'Europa, le indagini di Francesca Mannocchi e Lorenzo Tondo sui traffici di esseri umani che solcano il Mediterraneo e quelle di Agnes Heller ed Ece Temelkuran.
A guidare la pattuglia degli autori italiani Dacia Maraini ed Erri De Luca con il nuovo «Impossibile» (Feltrinelli), Marco Malvaldi con una lettura/spettacolo e Gianrico Carofoglio con Massimo Gramellini e Arianna Porcelli Safonov in una riflessione sugli usi e abusi delle parole, insieme a Neri Marcorè. Tirana è la città dei libri scelta da Festivaletteratura per questa edizione e sarà protagonista della biblioteca temporanea curata da Luca Scarlini allestita a Piazza Sordello.
Spazio anche al giallo con tra i protagonisti Jeffery Deaver e il suo fortunato ciclo di romanzi con Lincoln Rhyme e il tedesco Harald Gilbers con i suoi gialli ambientati nella Germania hitleriana e tra gli italiani Marcello Simoni; alla poesia con il Pulitzer Philip Schultz e fra gli italiani Patrizia Valduga, Anna Maria Farabbi, Umberto Fiori e Antonio Prete. Per il programma completo, potete cliccare qui. I biglietti si potranno acquistare dal 28 agosto.
Tutta la comunità del festival è chiamata a mobilitarsi per la creazione di un museo della lingua italiana che secondo il disegno di Giuseppe Antonelli si dovrebbe sviluppare in un percorso espositivo di oggetti che rimandano a un momento significativo della nostra storia linguistica. Nei giorni del Festival Rizzoli festeggia i 70 anni di Bur con una mostra alla Biblioteca Comunale Teresiana in cui saranno esposte le edizioni del tascabile più famoso d'Italia.
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