Piano da 191,5 miliardi in 6 mosse per trasformare il Paese
Un Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che molti paragonano, a torto o a ragione, al Piano Marshall lanciato dagli Stati Uniti alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Rimandi storici a parte, l’intervento Next Generation Eu mette a disposizione, per la prima volta con debito comune, finanziamenti per la ripresa post pandemica per un valore di 750 miliardi di euro. L’Italia è in assoluto la prima beneficiaria del Recovery Fund con risorse pari a 191,5 miliardi; la quota della Spagna, ad esempio, è pari a 70 miliardi, per la Francia sono previsti 39 miliardi, 26 miliardi in Germania. È bene chiarire una cosa: il Pnrr creerà nuovo debito pubblico. I fondi sono un prestito: dei 191,5 miliardi ben 122,6 dovranno essere restituiti, mentre a fondo perduto sono 68,9 miliardi (il 36%).
Uno slalom tra i bandi
I tempi sono stretti, le scadenze ravvicinate. Le opere finanziate dal Pnrr dovranno essere concluse entro il 2026. Mentre molti dei bandi si chiuderanno già quest’anno. L’erogazione dei fondi da parte dell’Unione Europea è vincolata al raggiungimento di una serie di obiettivi ed al varo di riforme: nel 2021 l’Italia ha già centrato i 51 di questi obiettivi. Ma ora bisogna correre per centrare i prossimi 45 «adempimenti» previsti per la prossima verifica calendarizzata a fine giugno 2022 e che mette in campo risorse per 24,1 miliardi suddivisi tra 12,6 miliardi di sussidi e 11,5 miliardi di prestiti.
L’iniziativa del Gdb
Il Pnrr impone sforzi consistenti da parte di enti pubblici e privati. Ma si configura anche come una straordinaria occasione per il nostro territorio. Sono queste le motivazioni che hanno spinto il Giornale di Brescia, a varare, in collaborazione con la concessionaria di pubblicità Numerica, il progetto «Obiettivo Pnrr», un appuntamento informativo «cross-mediale» che coinvolgerà trasversalmente tutti i mezzi del gruppo (il giornale, Teletutto e il nostro portale web) nell’illustrare opportunità e agevolazioni per le imprese e il territorio. Attraverso la voce di esperti ed imprenditori, cercheremo di seguire da vicino l’andamento, le criticità legate ai temi della transizione digitale, dell’innovazione, della transizione ecologica, dell’inclusione sociale e del riequilibrio territoriale.
Le missioni del Pnrr
Sono sei tavoli di lavoro o «missioni» attraverso i quali si dipaneranno tutti gli interventi previsti dal Pnrr. Le missioni affrontano sfide specifiche attraverso gli investimenti previsti nei bandi che vi descriveremo, in modo dettagliato, ogni martedì sulle pagine del nostro giornale e sul nostro portale.M1- Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo
mette a disposizione in totale 40,3 miliardi con l’obiettivo di innovare il Paese in chiave digitale. Rientra in questo capitolo la copertura su tutto il territorio nazionale con la banda ultra larga, il miglioramento della competitività delle filiere industriali, l’agevolazione, l’internazionalizzazione delle imprese.
M2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica
Prevede risorse per 59,5 miliardi e avrà il compito di effettuare investimenti sulla transizione verde ed ecologica della società e dell’economia. Rientrano in questa missione gli interventi per l’agricoltura sostenibile e l’economia circolare, i programmi di investimento e ricerca per le fonti di energia rinnovabile, lo sviluppo della filiera dell’idrogeno e la mobilità sostenibile, ma anche l’efficientamento del patrimonio immobiliare pubblico.
M3 - Infrastrutture per una mobilità sostenibile
Impegna 25,4 miliardi per realizzare un sistema infrastrutturale di mobilità moderno, digitalizzato e sostenibile sotto il profilo ambientale. Da qui i bandi per la sicurezza, il monitoraggio digitale dei viadotti e ponti stradali, investimenti per le grandi linee di comunicazione europee.
M4 - Istruzione e ricerca
Ha a disposizione 30,9 miliardi e pone al centro le generazioni future, affrontando questioni strutturali più importanti per il rilancio della crescita della produttività e dell’inclusione sociale. Con questa missione si interviene sui percorsi scolastici ed universitari, rafforzando i sistemi di ricerca di base ed applicata.
M5 - Inclusione e coesione
Ha un budget di 19,9 miliardi e intende perseguire obiettivi di sostegno all’empowerment femminile e contrasto delle discriminazioni di genere. Sono previsti interventi per la coesione territoriale, politiche per il lavoro, infrastrutture sociali, comunità e terzo settore.
M6 - Salute
Ha una dotazione di 15,6 miliardi destinati a rafforzare e rendere più sinergica la risposta sanitaria e ospedaliera. L’obiettivo è rafforzare la rete territoriale e ammodernare le dotazioni tecnologiche del Servizio Sanitario.
Gli obiettivi
I fondi del Pnrr sono in parte già stati erogati dall’Unione Europea, le nuove tranche verranno erogate in funzione della capacità del nostro Paese di attuare le riforme programmate. I canali di trasferimento delle risorse sono essenzialmente due: imprese e pubblica amministrazione. Per le imprese sono previsti bandi organizzati in un calendario molto fitto. Ve li illustreremo e declineremo settimana dopo settimana in queste pagine. La Pubblica amministrazione, veicolerà le risorse disponibili attraverso gli enti territoriali (Comuni, Regioni e Province) oppure dei Ministeri (in ambito sanità, giustizia, scuola/università, ecc.).
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