Attuazione del Pnrr a rischio: mancano progetti e tecnici
L’attuazione del Pnrr è a rischio se mancano progetti e personale tecnico. Ne è assolutamente persuaso il Collegio dei Costruttori di Brescia che, a seguito dell’audizione dei vertici nazionali di Ance presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Istruzione del Senato sul disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 36/2022, torna ad intervenire sulla necessità di accelerare e semplificare le procedure connesse al Pnrr e rafforzare la capacità amministrativa di vari enti titolari degli interventi.
Il problema, del resto, è tutt’altro che di poca importanza. «Ben centootto degli oltre 200 miliardi dei progetti del Pnrr passano dal settore delle costruzioni, e per costruire serve un progetto», tuona il leader di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi che snocciola i dati emersi da una recente indagine condotta da Ance stessa.
Prezzi alle stelle
Ovvero, che il 72% dei progetti territoriali candidati o finanziati dal Pnrr non è stato aggiornato rispetto agli incrementi di prezzi dei principali materiali da costruzione registrarti nell’ultimo anno. E che addirittura l’80% dei progetti in lista non ha un progetto esecutivo che consente di aprire il cantiere. Come se non bastasse, dall’indagine emerge anche che il 66% ha solo un progetto di fattibilità tecnica economica (vale a dire, che richiede l’approvazione di ulteriori livelli di progettazione prima di consegnare i lavori) mentre il 54% dei progetti non è realizzato sulla base di un computo metrico, ma sulla base di una stima parametrica. In pratica, per semplificare, si può dire che circa 2/3 degli interventi candidati e/o finanziati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza è ancora allo stato progettuale preliminare.
Partenariato
«A questo sconfortante quadro va aggiunto un ulteriore dato negativo - prosegue il presidente del Collegio di via Ugo Foscolo -: molte amministrazioni non sono neppure in grado di presentare un progetto da candidare per intercettare le risorse stanziate dal Pnrr. E’ urgente - tira corto - che si attivino forme di partenariato pubblico privato che colmino le lacune delle Amministrazioni che, ricordo, arrivano a questo appuntamento dopo almeno 15 anni di blocco delle assunzioni».
L’appello
Anche su questo fronte, Ance ha lanciato il suo appello. Rispetto alle disposizioni del decreto che possono incidere sulla realizzazione degli investimenti di interesse del settore delle costruzioni, infatti, in Commissione ha segnalato, tra le misure di rafforzamento della capacità amministrativa, proprio quelle relative all’assunzione di personale per il Ministero dell’Interno.
«La norma appare positiva nell’obiettivo, visto che il Ministero si trova a gestire una quota importante delle risorse destinate all’edilizia, circa 12 miliardi - puntualizza Deldossi - . Tuttavia, l’assunzione di sole 20 unità di personale e le risorse previste, pari a poco più di 4 milioni di euro, appaiono insufficienti, in considerazione sia del numero di progetti previsti, 60.000, sia degli enti coinvolti, 8.000 comuni, con i quali il Ministero dovrà rapportarsi nella gestione dei finanziamenti». Infine, Ance considera «apprezzabile negli obiettivi» anche la misura che prevede risorse per le spese correnti di gestione dei beni confiscati, ma sottolinea la necessità di mettere a sistema risorse europee e risorse nazionali in modo da ottimizzare gli effetti del Pnrr.
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