GdB & Futura

YuMi conquista il Digital festival (e dirige l'orchestra)

Nei giorni scorsi ha diretto un concerto con il tenore Bocelli. Lo sviluppatore: «Questo è il futuro»
Il robot collaborativo YuMi dirige l'orchestra al teatro Verdi
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L’automazione nei processi industriali non è certo una novità: siamo cresciuti vedendo la graduale sostituzione della manodopera con macchine che eseguono comandi preimpostati per assemblare un prodotto finito: i robot. Negli ultimi anni, grazie a nuove ricerche e con l’ausilio dell’elettronica, si stanno sviluppando i robot collaborativi, i «cobot». Si tratta di robot caratterizzati da un alto livello d’interazione con l’uomo, che è così sollevato dallo svolgere mansioni ripetitive, alla lunga alienanti, e allo stesso tempo non rischia alcunché nel rapporto con la macchina.

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Al Palazzolo Digital festival è stato presentato uno dei cobot più innovativi e precisi mai realizzati in Italia e invidiato in Europa, Germania compresa. Si chiama YuMi ed è prodotto dalla Abb Spa. Il piccolo robot è stato introdotto da Valerio D’Angelo, che in Abb lavora nella Robotics and motion division, sviluppatrice del rivoluzionario macchinario che non solo esegue comandi, ma è in grado di interagire con l’uomo grazie a una particolare «sensibilità» elettronica collocata nei punti più estremi dei bracci.

In particolare, grazie a un sensore e a una minuscola telecamera, YuMi si ferma ogniqualvolta incontra un ostacolo, ossia un oggetto (animato o meno) non compreso nell’azione che è stato programmato per eseguire. Pochi giorni fa, YuMi è balzato agli onori delle cronache per aver diretto un concerto lirico con l’orchestra e il tenore Andrea Bocelli.

In quel caso è parso evidente che la robotica intelligente può essere applicata non solo ai processi industriali, ma anche a tutta una gamma di operazioni finora destinate esclusivamente all’uomo. YuMi è stato programmato da un direttore d’orchestra che ha mosso i bracci della macchina che, grazie ad un algoritmo ideato dal team di Abb, ha registrato i movimenti da ripetere sul palco. Caratteristiche. «I robot hanno caratteristiche ben precise: non si stancano, sono veloci, sono in grado di replicare gli stessi movimenti identici - ha spiegato D’Angelo -. YuMi è compatto, leggero, imita l’anatomia umana.

È progettato per carichi bassi e si muove a una velocità di 1,5 metri al secondo, in pratica come un braccio umano, in modo tale da non costituire mai un pericolo per l’uomo con cui lavora: non a caso parliamo di assemblaggio ibrido. Il futuro è già qui: i robot collaborativi porteranno grandi vantaggi alla produzione industriale, che non può essere bloccata in caso di guasti e non può competere con i Paesi in via di sviluppo per l’enorme disparità tra i costi della manodopera».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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