La storia di Eli Wms e del suo drone che vola tra gli scaffali
Tramortiti dalle tecnologie e persi nei meandri della fiscalità spesso ci si dimentica che per innovare ci vuole una buona dose di coraggio. Ciò può accadere all’interno di un contesto aziendale così come nelle aule di un’università, per migliorare il business o per procedere lungo la strada dello sviluppo scientifico.
I ragazzi dell’Ieee Student Branch di Brescia (emanazione locale della più grande associazione mondiale di scienziati, professionisti e studenti elettrotecnici ed elettronici) e Luigi Wilmo Franceschetti, ad della Saccheria F.lli Franceschetti spa di Provaglio, hanno in comune la volontà lasciarsi alle spalle i limiti.
Nel corso del workshop internazionale «Metrology for Industry 4.0» and IoT organizzato dal dipartimento di Ingegneria dell’informazione, i ragazzi hanno presentato la loro personale idea di innovazione. Fuori dalla sala del convegno è stato infatti allestito un magazzino automatizzato, sì in miniatura e stilizzato, ma non per questo meno reale. Il team, costituito da una decina di alunni, ha sviluppato e progettato un robot (la base è la versatile piattaforma Arduino) capace di orientarsi in uno spazio sconosciuto unicamente grazie a dei sensori e agli input lanciati tramite un’app installata sullo smartphone (anche questa di loro creazione).
Nessun radiocomando ma solo algoritmi ed elettronica permettono alla piccola macchina di spostare i cubi posizionati sul perimetro (simulano un oggetto all’interno di un capannone) e di evitare gli ostacoli segnalati con dei bollini rossi. L’intelligenza artificiale dialoga tramite bluetooth con il device ed è capace di autoapprendere.
Dal coraggio della gioventù a quello dell’imprenditore, incarnato da Luigi Wilmo Franceschetti. «Quattro anni fa abbiamo deciso di sviluppare internamente un sistema di warehouse management per la gestione dei flussi in magazzino, che deve sopportare gli ordini di 2.880 clienti - ha sottolineato l’ad della Saccheria. Ci siamo appoggiati alla piattaforma Google App Engine con la collaborazione dell’azienda Noovle ottenendo risultati al di là di ogni più rosea previsione».
Non solo infatti il software ha migliorato la gestione del magazzino, con tanto di drone che vola tra gli scaffali scannerizzando i prodotti per fare l’inventario, ma ha creato una vera e propria alternativa di business. Eli Wms, questo il nome del programma che utilizza tecnologie semplici quali tablet e lettori di codici a barre, ha destato l’interesse di molte altre aziende, spingendo la società provagliese a commerciale il prodotto. «In Italia siamo stati portati come caso di studio da Google insieme a sole altre due imprese, Barilla e Ferrero», dice Franceschetti, a testimonianza di come il coraggio sia il primo passo per avere successo.
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