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L'Università si presenta alle aziende del 4.0

Il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione incontra le imprese del 4.0: un'apertura importante in vista di una mezza rivoluzione
Il gruppo dei relatori ai lavori del DII-Dipartimento Ingegneria dell'Informazione - Foto Reporter © www.giornaledibrescia.it
Il gruppo dei relatori ai lavori del DII-Dipartimento Ingegneria dell'Informazione - Foto Reporter © www.giornaledibrescia.it
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Ha ragione il professore (al Politecnico di Milano) Tullio Tolio, quando alla domande delle domande in tema di 4.0 («Da dove partire?») risponde piano e semplice: dai problemi e da quello che si ha. Ci si potrebbe aggiungere anche un indirizzo: Ingegneria, DII-Dipartimento Ingegneria dell’Informazione, via Branze 38, in città.

Qui, qualche capacità a risolvere problemi dovrebbero averla: 60 professori, 20 ricercatori, una trentina di dottorandi. Sono i numeri del DII, che è un bel pezzo di Ingegneria. In assoluto la più alta concentrazione di gente che pensa, studia, ricerca, progetta e ovviamente insegna. Un capitale da sfruttare, per dirla con una parola dura. E sono loro - i prof, i dottorandi, i ricercatori - che alle aziende dicono: noi ci siamo, troviamoci, sentiamoci, che problemi avete, forse c’è qualche soluzione.

Lunedì 3 aprile in Aib, il DII si è presentato alla città e alle aziende in particolare. Forse, con questa evidenza e ampiezza, è la prima volta che la cosa accade. Professori che presentano le diverse e varie attività del Dipartimento, che illustrano alcune ricerche, che dettagliano le dotazioni dei laboratori alcuni unici in Italia. Una carrellata di docenti, ricercatori, progetti e laboratori.

E ancora, andando rapidi, dopo la presentazione del DII da parte del direttore, Emilio Sardini, gli interventi dei docenti Costantino De Angelis («Il trasferimento tecnologico, i laboratori»); Valeria De Antonellis («Save our enterprise-System, sfide ed opportunità progettuali»); Alessandra Flammini, efficacissima dal palco («Industrial internet of Things»); Vittorio Ferrari («Sensori, elettronica, e strumentazione per smart automation») e Giorgio Sbervegliari («Campi elettromagnetici, fotonica e nanotecnologie»). Elenco lungo ma doveroso con i dettagli (su ricerche, laboratori e ambiti operativi) disponibili sul sito del DII.

La disponibilità dell’università non è mai stata così evidente nell’aprirsi alle aziende. Adesso tocca alle aziende prender nota dell’indirizzo, accogliere l’invito ed approcciarsi con l’intelligenza necessaria.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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