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Francesco Buffoli: «La ripresa non è un fuoco di paglia»

Bene il mercato interno: se non si investe oggi, meglio cambiare mestiere
Francesco Buffoli della Buffoli Transfer - © www.giornaledibrescia.it
Francesco Buffoli della Buffoli Transfer - © www.giornaledibrescia.it
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Esserci non è mai banale, soprattutto ad una fiera. Migliaia di persone che passano e guardano all'interno degli stand, potenziali clienti e partner, tutti con le orecchie tese al cambiamento 4.0. «Abbiamo voluto riconfermare la nostra presenza a Mecspe, aumentando lo spazio espositivo rispetto all'anno scorso - ha spiegato Francesco Buffoli, amministratore delegato e vice presidente della Buffoli Transfer spa di Brescia attiva nel settore delle macchine speciali -. La scelta è stata anche dovuta dal rilancio del mercato interno, che a Parma trova un punto di riferimento importante. Solitamente per noi l'export vale circa il 70% dei ricavi ma l'ultimo anno ha cambiato la tendenza».

Merito degli incentivi fiscali e della rinnovata spinta all'investimento delle aziende nostrane. «La ripresa non è un fuoco di paglia e infatti sta continuano anche nel 2018 - ha confermato il ceo della Buffoli Transfer (20 milioni di euro di fatturato e circa 90 dipendenti) -. Acquistare macchinari moderni è il perno su cui costruire la competitività del futuro». Come spesso si dice: se non si investe adesso meglio cambiare mestiere.

Ed è proprio l'innovazione tecnologica, rigorosamente interna, che la società bresciana ha messo in mostra a Mecspe. «La nostra esperienza nell'Industria 4.0 si è declinata nella creazione di una macchina utensile totalmente digitale e aperta , una vera e propria smart machine - ha spiegato Francesco Buffoli -. L'apparecchiatura, basata su una elettronica di nostra produzione, dialoga con l'operatore attraverso il sistema operativo Windows e comunica grazie a device indossabili quali gli smartwatches oppure attraverso schermi touch».

L'impiego di sensori diffusi consente inoltre il monitoraggio in tempo reale, la manutenzione predittiva, con l'invio di tempestivi preallarmi prima dell'insorgere di un problema, e ovviamente la diagnostica dei dati di produzione per una sola o per tutte le macchine collegate. «La transfer è anche dotata di videocamere che supportano l'assistenza da remoto, permettendo l'intervento immediato di un tecnico e l'analisi rapida delle cause di un fermo dell'impianto - ha aggiunto -. Se si aggiunge la possibilità di dotarla di sensori per gestire il risparmio energetico e di calibri o sistemi di correzione automatica, l'efficienza si avvicina al 100%, in un percorso di costante massimizzazione del risultato. Il nome è macchina utensile, ma è diventata ... intelligente».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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