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Fasternet in campo, il vigneto digitale adesso può partire

Investimenti contenuti grazie alla tecnologia LoRaWAN: risparmi del 50% sui concimi con l’analisi dei dati
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La terra e le piante parlano e bisogna saperle ascoltare per farle rendere al meglio. Grazie alla tecnologia l'ascolto è ora concretamente, e letteralmente, possibile. La Fasternet di Borgosatollo, società del settore Ict attiva nella diffusione della cultura del networking e dell'innovazione, ha messo a punto un vero e proprio sistema di agricoltura 4.0.

«Da anni si parla di come inserire la digitalizzazione nei campi - afferma l'amministratore delegato Giancarlo Turati -, noi siamo passati dalle parole ai fatti». Il progetto, sviluppato per i vigneti ma estendibile a tanti altri tipi di coltivazione, utilizza come supporto tecnologico dei sensori in grado di rilevare informazioni (umidità, temperatura, condizioni atmosferiche) direttamente dai campi.

«Questa non è una vera e propria novità perché da sempre, seppur con strumenti meno sofisticati, si sfruttano e si analizzano tali dati - spiega Turati, vicepresidente della Piccola industria di Confindustria -. Grazie alle ultime innovazioni, in particolare il sistema di trasmissione dati LoRaWaN, ciò però è possibile attraverso investimenti infrastrutturali molto bassi, visto che una sola antenna può restituire con fedeltà le caratteristiche di territori molto vasti».

Una volta a disposizione nei cloud, i dati vengono elaborati scientificamente da un algoritmo: «L'analisi permette per esempio di capire quando e dove usare i fitofarmaci - sottolinea l'amministratore delegato della Fasternet -, con evidenti vantaggi sia in termini economici, i nostri test hanno evidenziato risparmi del 50% oltre che benefici aggiuntivi in chiave ambientale. Questa è agricoltura predittiva».

Come se ciò non bastasse il sistema (il responsabile per la società bresciana è Davide Sangiorgi, la rete geografica è invece gestita e installata da A2A Smart City) poggia le sue basi su un algoritmo intelligente, capace di imparare e di affinare la propria precisione immagazzinando continuamente i dati storici. «Ci rendiamo conto che la singola cantina o il piccolo produttore non possono però gestire l'intero progetto - aggiunge Giancarlo Turati -, ed è per questo che è fondamentale il sostegno di realtà quali Coldiretti.

Fornendo dei servizi ai loro associati le organizzazioni si pongono in prima linea nel percorso di digitalizzazione». Una sottolineatura sulla tecnologia che rende possibile il progetto. LoRaWaN funziona con onde radio ma in questo caso su distanze lunghe: una volta installate le antennine (sul vigneto in questo caso) la gestione costa poco o nulla.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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