Con il Digital Twin si può simulare «scientificamente»
«Quel che abbiamo fatto alla Vinati di Nave - dice Andrea Pasotti del Csmt - è l’applicazione di ciò che si chiama Digital Twin ossia il gemello digitale del sistema, in questo caso l'impianto automatizzato di stoccaggio per fasci di barra. Il Digital Twin è un simulatore informatico sufficientemente dettagliato di un sistema reale così complesso da non poter essere trattato in modo convenzionale, cioè con formule matematiche e modelli in forma chiusa (detti analitici).
Durante il processo di simulazione al computer, il modello digitale serve per effettuare test e prove senza doverle eseguire nella realtà, in modo da tenere aperta la possibilità di sbagliare senza conseguenze reali costose o impossibili o che richiedono uno spreco di di tempo inaccettabile (ad esempio prove distruttive, rifacimento di manufatti, variazioni devastanti di progetto, etc.).
Nel caso della Vinati, il Csmt ha creato un modello tridimensionale di simulazione che ha consentito di verificare il corretto funzionamento dell'impianto automatizzato andando a confermare o inducendo a variare (nel caso lievemente):
1. Velocità di lavoro, quindi potenze dei motori e dimensione degli organi meccanici
2. Capienza di scaffali, lunghezze di vie rulli, aree di stoccaggio
Inoltre ha consentito di progettare sin dall'inizio le logiche di funzionamento e ottimizzazione del sistema che poi entreranno veramente nel cervello delle automazioni:
1. Logica di stoccaggio;
2. Logica di prelievo;
3. Logica di riassortimento posti su scaffale durante i fermi produttivi
«Il tutto - ricorda sempre Pasotti - nella condizione di Worst Case (caso peggiore, nel caso quando ci sono nello stesso periodo tante spedizioni e una produzione che funziona a pieno regime), in modo da poter a buon diritto confermare che l'impianto funzionerà a dovere anche nelle condizioni più normali.
«Questa competenza ricade nel centro Innovazione Gestionale e Lean Management di Csmt e - in tutta sincerità - è una competenza specialistica di ingegneria gestionale non banale, che raramente - commenta Pasotti - ho trovato sul nostro territorio, complice anche il fatto che l'industria media non ne sa (ancora) apprezzare il valore e quindi la richiede poco, con tutti i rischi che a questo punto si possono immaginare nel non agire secondo un metodo scientifico strutturato, come invece è prassi Csmt».
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