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Buongiorno mi presento «Sono co-bot»

Macchine connesse e robotica collaborativa: quali sono le tecnologiche che il Fisco agevola?
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All’interno del piano Calenda, presentato a settembre 2016 e divenuto poi Piano nazionale Industria 4.0, un ruolo centrale è assegnato alle soluzioni di (letteralmente) «Advanced Manufacturing» o manifattura avanzata. In questa nuova puntata della rubrica dedicata alle tecnologie di Industry4.0, cercheremo di comprendere cosa effettivamente ricade all’interno dell’area tecnologica, al solito appoggiandoci a dei casi concreti.

Cosa c’è dentro 4.0?
In primis, occorre capire cosa il piano Industria 4.0 intende per Advanced Manufacturing Solutions; in secondo luogo, occorre entrare nel merito dell’allegato A dello stesso piano, in cui sono elencati i sistemi/soluzioni che possono godere degli incentivi fiscali stanziati.

Testualmente, per Advanced Manufacturing Solutions, il piano intende Robot collaborativi interconnessi e rapidamente programmabili. La robotica collaborativa (i cosiddetti co-bots), sulla quale stanno lavorando da qualche anno sia i grandi produttori tradizionali come ABB e Kuka, sia realtà emergenti come Rethink Robotics, si caratterizza per due elementi peculiari (rispetto alla robotica tradizionale): primo, prevede la possibilità che il robot possa condividere lo spazio di lavoro con l’operatore umano, lavorando in modo sinergico.

Robot liberi.
In sostanza, il robot non necessita più di gabbie di contenimento all’interno delle quali l’operatore non possa entrare (o solo interrompendo il lavoro del robot), bensì può lavorare all’interno della stessa area dell’operatore umano.

Secondo, i robot collaborativi sono facilmente (ri)programmabili: non è necessario intervengano programmatori, ma spesso lo stesso operatore di linea può «insegnare» al robot il movimento da fare.

Più flessibili.
Tale caratteristica rende quindi i robot collaborativi molto più flessibili rispetto a quelli tradizionali. In uno scenario competitivo caratterizzato da profonda incertezza sui volumi produttivi, anche per via della sempre maggiore spinta alla personalizzazione richiesta dai clienti, la possibilità di ri-programmare facilmente i robot ad una domanda molto variabile, diventa un enorme vantaggio per le aziende.

In sintesi, i robot collaborativi garantiscono:

  1. elevati livelli di sicurezza, pur non disponendo di ambienti protetti in cui operare (grazie a diversi sensori specifici per garantire la sicurezza: laser, telecamere, rilevamento voce, sensori di forza, …);
  2. sono facilmente impiegabili in diversi contesti (possono apprendere per dimostrazione, utilizzando interfacce Uomo-Macchina per l’esecuzione delle loro operazioni), ed infine,
  3. hanno un veloce ritorno dell’investimento, grazie ai bassi costi di installazione e alla facile ri-programmabilità.

Sempre nell’allegato A del piano, emerge che all’interno dell’area Advanced Manufacturing Solutions è possibile far ricadere le macchine utensili e i sistemi di controllo la cui caratteristica principale è la possibilità di connettersi con gli altri sistemi di fabbrica e/o con il controllo da remoto.

È possibile, in particolare, identificare tre differenti categorie di macchinari e soluzioni:

  1. Beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati e/o gestito tramite sensori e azionamenti;
  2. Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità;
  3. Dispositivi per l’interazione uomo-macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza. 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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