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Ripartiamo insieme: fondi Stato-Regione per innovare post Covid

Ne abbiamo parlato in streaming, con una conferenza coordinata dal GdB, insieme agli esperti del nostro ciclo Impresa 4.0
L'incontro da remoto è stato coordinato dalla Sala Libretti del GdB - © www.giornaledibrescia.it
L'incontro da remoto è stato coordinato dalla Sala Libretti del GdB - © www.giornaledibrescia.it
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La strada per la ripartenza passa dall'innovazione. Che dev'essere obiettivo costante delle aziende ma anche adeguatamente supportata dalle istituzioni. Già a inizio marzo il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli aveva annunciato l'intenzione di ampliare gli incentivi del piano Transizione 4.0 (ex Impresa 4.0) con il credito di imposta o le percentuali di beneficio fiscale. La crisi causata dalla pandemia ha accelerato la trasformazione digitale delle imprese italiane, ma è stato solo un primo passo: perché sia davvero duraturo, il cambiamento in chiave 4.0 deve rientrare in un piano solido a medio-lungo termine.

«I lavori per dare compimento agli incentivi del piano sono in corso, ma servono coperture finanziarie per poterli erogare. Se la Fase 2 ha messo in luce la necessità di investimenti nelle tecnologie 4.0 per la riapertura, per la Fase 3 manager e imprenditori devono concentrarsi sul cambio di paradigma 4.0 in atto». Così Marco Belardi, consulente del Mise e presidente Uni Ct 519 Tecnologie abilitanti per Industry 4.0, durante l'incontro di mercoledì scorso in Sala Libretti promosso da Ibs Consulting. Il tema chiave di «Ripartiamo insieme. Le risposte chiave delle Istituzioni ai bisogni delle imprese al tempo del Covid-19» (potete rivederlo qui) è stato proprio questo: la necessità - raccontata dalle voci di chi ha preso parte alle decisioni - di creare nuovi modelli di business.

In questo senso va letta l'intenzione del ministero, anticipata da Antonio Martini della direzione generale per gli incentivi alle imprese, di riaprire gli sportelli a fine anno per il bando, chiuso il 9 marzo, per i progetti di ricerca e sviluppo in «Agenda digitale» e «Industria sostenibile» (329 milioni di euro e 57 proposte presentate). Anche la direttiva del 15 aprile del ministro, che ha stanziato altri 300 milioni, mira a sostenere i cosiddetti contratti di sviluppo con procedure fast track per consentire una valutazione più rapida.

Il 19 maggio si aprirà anche il nuovo bando Faber di Regione Lombardia, che supporta gli investimenti di micro e piccole imprese : «Un terzo delle aziende che hanno fatto richiesta è bresciano», ha osservato Cesare Meletti, direttore vicario Regione Lombardia Incentivi, accesso al credito e sostegno all'innovazione. Ma il sostegno istituzionale va anche all'innovazione in campo medico. Oltre all'app AllertaLOM per tracciare i contagi, il dirigente Regione Lombardia Ricerca ed Innovazione Gabriele Busti ha ricordato il bando di ricerca su terapie e sistemi di diagnostica del coronavirus per cui sono stati stanziati, grazie alla collaborazione delle Fondazioni Veronesi e Cariplo, 7,5 milioni.

L'altro grande intervento è stata la concessione dei prestiti alle imprese per tamponare l'emergenza, fra i quali i 25mila euro per le Pmi: «Sono state presentate già 60mila domande - ha raccontato Pierpaolo Proietti della Direzione Finanza per lo Sviluppo Mediocredito Centrale Spa - ma ci aspettiamo un flusso crescente».

 

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