GdB & Futura

Meno specializzazione e più contaminazione per non temere i robot

Da Vinci 4.0 debutta in un liceo: il Carli in città protagonista della lezione con Massimo Temporelli
  • Mentore per un giorno. Gli studenti con il fisico Temporelli di The FabLab
    Terza tappa del Da Vinci 4.0 al Liceo Carli
  • Terza tappa del Da Vinci 4.0 al Liceo Carli
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  • Terza tappa del Da Vinci 4.0 al Liceo Carli
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  • Pratica. Nell’istituto non mancano laboratori all’avanguardia
    Terza tappa del Da Vinci 4.0 al Liceo Carli
  • In via Stretta. L’ingresso del liceo gestito da Fondazione Aib
    Terza tappa del Da Vinci 4.0 al Liceo Carli
  • In aula magna. L’iniziativa di GdB e Talent Garden entra in classe
    Terza tappa del Da Vinci 4.0 al Liceo Carli
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Che ne sarà dell’uomo? Ê noto - ormai abbiamo digerito il concetto - che i robot sostituiranno gli operatori all’interno di quasi ogni reparto della fabbrica. Meno conosciute però sono altre tecnologie, o applicazioni delle stesse, che andranno a compiere quelle azioni fino ad oggi squisitamente prerogativa delle persone in carne ed ossa. Sono già in fase di perfezionamento per esempio software in grado di scrivere articoli di giornale, di formulare sentenze giuridiche o di fare diagnosi mediche.

Da qui deriva la domanda iniziale: un misto di paura e di sorpresa per ciò che ci attende già nei prossimi anni. Che non sono dietro l’angolo, ma poco ci manca. A provare a sgombrare il campo da incertezze e timori ci prova il progetto Da Vinci 4.0, giunto alla sua seconda edizione, utilizzando quella che è e ancor di più sarà l’unica vera arma a disposizione degli uomini: la conoscenza. Negli istituti tecnici questa si declina nella capacità di saper utilizzare e dominare le tecnologie; nei licei, nuova frontiera dell’iniziativa ideata dal Giornale di Brescia e realizzata in collaborazione con Talent Garden e The FabLab, pure.

 

Da Vinci 4.0 al Carli: lo speciale di Teletutto

 

«Qualsiasi business plan di un’azienda, oggi e soprattutto nel prossimo futuro, prevede l’automazione spinta al fine del raggiungimento degli obiettivi d’impresa - ha affermato Massimo Temporelli, imprenditore (è il fondatore di The FabLab), fisico, divulgatore scientifico e mentore dei ragazzi nel percorso di Da Vinci 4.0 -. Che tu sia un avvocato, un responsabile delle risorse umane o un operaio specializzato devi saperti rapportare con le macchine e al contempo cercare di avere una cultura di base sempre più solida. Serve contaminazione, l’iper-specializzazione è il passato». E per la prima volta dall’avvio del progetto, Temporelli si è confrontato con ragazze e ragazzi di un liceo, portando Da Vinci 4.0 al di fuori dei confini degli istituti tecnici.

 

IL DA VINCI SBARCA AL LICEO

 

L’uomo vitruviano targato Giornale di Brescia ha nello specifico fatto vela al Guido Carli di via Stretta in città: 120 studenti distribuiti in otto classi nei corsi quadriennali ad indirizzo socio economico, classico, scientifico e in quello quinquennale in scienze applicate. Per la sua natura strettamente connessa al mondo economico, nonché al vasto orizzonte internazionale, il Carli (che vede come ente gestore Fondazione Aib) rappresenta la perfetta sintesi di come un lavoratore del futuro, un imprenditore ma al contempo anche un cittadino, debba essere in grado di interfacciarsi in prima persona con le nuove tecnologie.

«Per il nostro liceo la didattica innovativa è un bisogno, un obiettivo al quale tendiamo costantemente - spiega la preside Donatella Preti -: il pensiero computazionale rappresenta un’evoluzione ed è per questo che da diversi anni organizziamo, come attività extracurricolare, un percorso di coding e di robotica».

La curiosità crea le domande, l’uomo attraverso le macchine dà una risposta. Questo il meccanismo. «Il computer da solo non può fare molto, è stupido, deve essere programmato in modo corretto affinché possa servire realmente» conferma il professore del Carli Andrea Bernesco Lavore. E non spaventi in questo senso l’intelligenza artificiale, con le macchine capaci di prendere decisioni autonome e di imparare. Sarà ancora l’uomo a guidare l’agire di un computer, programmando, scrivendo codici ma soprattutto utilizzando più che mai la propria intelligenza per risolvere problemi, aumentare la produttività di un’impresa, migliorare la vita di tutti. Tutti i giorni.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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