La nuova felicità in un algoritmo: la storia di ex Stm
Algoritmo. Per la Treccani «qualunque schema o procedimento matematico di calcolo» e in particolare, con riferimento all’informatica, «l’insieme di istruzioni che deve essere applicato per eseguire un’elaborazione o risolvere un problema». Foste dei fan della logica matematica, qui l’algoritmo diventa un «qualsiasi procedimento che consenta, con un numero finito di passi eseguiti secondo un insieme finito di regole esplicite, di ottenere il valore della funzione per un dato argomento, o di decidere se un dato individuo appartiene all’insieme (o soddisfa il predicato)».
Respirate. Mi fermo qua. Algoritmo sempre verde. L’avevamo lasciato - sfiniti - sui banchi di scuola. Accademia, fumisterie appannaggio di pochi fanatici. Avevano ragione loro: oggi sono gli algoritmi che mandano avanti il mondo. Dalle carte di credito al telepass, dal decoder della tv al bancomat: tutto si basa su sequenze di istruzioni informatiche, diciamo così. Il cuore di Google, per dire, è un algoritmo «segreto» che oggi vale miliardi e miliardi.
Per farla breve: inciampaste in un buon algoritmo tenetevelo stretto. Ed è un po’ quello che hanno fatto (per arrivare alla nostra storia), Guido Bertoni e Filippo Melzani, entrambi ex Stmicroelectronics (gruppo italo-francese da 8 e passa miliardi) dove lavoravano all’ufficio Ricerca dopo un dottorato al Politecnico di Milano. E, qualche mese fa, i due ingegneri informatici hanno deciso di mettersi in proprio fondando la Security Pattern in partnership con Superpartes spa, la società bresciana guidata da Marino Piotti, che è un incubatore di startup e ne diventa socio nei casi interessanti.
Quello della Security Pattern evidentemente lo è. Guido Bertoni e Filippo Melzani facevano parte della squadra Stm che nel 2012 vinse la fornitura dell’algoritmo che sovrintende alla sicurezza delle Forze armate Usa, nientemeno. Una sorta di campionato del mondo che ancora regge: ad oggi nessuno pare averlo violato. Adesso, più modestamente diciamo così, la Security Pattern si occuperà di sicurezza per Iot, ovvero di tutte quelle cose che sono guidate, controllate, gestite da sensori.
È praticamente il mondo. Reti elettriche, sistemi di rete o industriali, centrali di ogni tipo: dove serve sicurezza informatica loro ci sono. Una società Usa ha commissionato a Security Pattern un sistema per mettere in sicurezza nientemeno che un motore per «estrarre» criptovalute. È la cripto-currency, signori, quasi più complicata da spiegare dell’algoritmo. Per chiudere una nota di servizio: si cercano ingegneri, matematici ma anche, più «semplicemente», smanettoni con testa sulle spalle. Curriculum a: info@securitypattern.com.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato