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I tagli alla formazione 4.0 e la differenza tra scuola e squola

Le anticipazioni parlano di un drastico taglio dei fondi stanziati dal Governo per il 4.0. E la formazione subisce la sforbiciata regina
Formazione on line. Collaborazione fra Tag e l’Editrice La Scuola
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Aspetteremo. Con le dovute trepidazioni e speranze, ma aspetteremo il quadro definitivo di quanto il Governo intende fare per quella che è Impresa 4.0. Ma su un tema, all’interno di questo riassetto annunciato, intendiamo focalizzare l’attenzione. Ovvero sugli annunciati incentivi per la formazione. Quel che era per il 2018 naturalmente resta. Ovvero resta il pur tardivo fondo da 300 milioni stanziato lo scorso anno per defiscalizzare i costi che le aziende sostengono per la formazione del 4.0.

Per il 2019 invece probabilmente non ci sarà nulla o poco più. Errore a dir poco strategico. Era subito apparso mutilato il piano Calenda quando, nella prima versione, nulla stanziava per la formazione. Poi ci si mise un fondo da 300 milioni, l’attesa era che su questa voce l’impegno non deflettesse.

E invece, a quanto sin qui trapelato, probabilmente nulla ci sarà. Tutti ci diciamo che le macchine e le reti sono un pezzo di 4.0, che il vero centro è l’uomo, che c’è il rischio di una disoccupazione da 4.0, che in azienda ci sono 40-50enni che non possono esser nati digitali ma che hanno esperienza e un bel pezzo di vita davanti. E quindi hanno necessità di essere ri-convertiti e formati. Senza considerare poi che molte aziende hanno acquistato macchine contando sui contributi per la formazione. La scuola, la scuola, la scuola, ma il messaggio che ne esce - se così sarà - è che ci dovremo accontentare di una squola. Non è un buon messaggio quando dici alle aziende che formare è un optional...

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