Buffoli: «La tecnica non basta, i leader sono anche creativi»
Tecnologia e creatività, come Leonardo Da Vinci. Questa la carta d'identità dei macchinari e del modo di operare di Buffoli Transfer spa, azienda leader internazionale nella progettazione e creazione di macchine transfer, presentata dal suo ceo Francesco Buffoli ai ragazzi dell’istituto Primo Levi, in occasione della terza tappa del tour di formazione Da Vinci 4.0.
«Per essere 4.0 bisogna rispettare dei criteri, paradigmi che definiscono quanto un processo sia digitalizzato - ha sottolineato Buffoli, alla guida dell’azienda di via Stretta a Brescia (30 milioni di euro di fatturato nel 2018 e circa 100 dipendenti) -. Il primo passo è utilizzare sensori che diano una percezione di ciò che avviene all’esterno. Questi creano dati tracciabili, secondo step, che vengono analizzati e usati per prendere decisioni».
Un percorso semplice a parole, ma che richiede competenze di alto livello e una buona dose di inventiva, per saper immaginare le necessità di un cliente. «Ogni nostro impianto è progettato sulle specifiche esigenze del committente. Uno stimolo che ci permette di andare continuamente avanti, alla ricerca di una sempre più efficiente innovazione».
E per fare ciò la società ha creato un vero e proprio ecosistema produttivo, Buffoli Industries, gruppo che oltre alla holding include altre tre società impegnate nei campi dell’automazione, dei meccanismi e dell’elettronica. «Brescia è la capitale mondiale delle macchine transfer, perché non c’è nessun altro luogo sul pianeta che sia in grado di fornire tecnologie così all’avanguardia».
Un onere e un onore, entrambi nel futuro di chi al momento siede tra i banchi di scuola. Ecco perché l’azienda ha voluto parlare agli studenti: tecnologia e creatività sono conquiste che vanno coltivate dalle imprese. Per farlo però servono i giovani, linfa vitale per continuare a cavalcare l’onda del mercato internazionale.
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