Cucina

Cibo: 7 italiani su 10 bocciati, non sanno sceglierlo e cucinarlo

L'Associazione nazionale dei dietisti mette in luce come ci si concentri su calorie e nutrienti e non sullo stile di vita
Alberto Sordi nel film Un americano a Roma
Alberto Sordi nel film Un americano a Roma
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Nell'era del cibo che invade la Tv e domina il web, contribuendo a cambiare le nostre scelte alimentari, 7 italiani su 10 sono bocciati proprio sulle conoscenze relative al cibo. Mostrano infatti una scarsa alfabetizzazione alimentare, nel 19% dei casi un livello addirittura inadeguato. Meno di una persona su quattro ha conoscenze e competenze sufficienti e solo poco più del 4% possiede buone conoscenze nutrizionali. La situazione più critica riguarda anziani, anche come riflesso della crisi economica, e in generale i meno abbienti e con più basso livello di istruzione.

A delineare questo scenario è l'Andid, l'Associazione nazionale dei dietisti, nel corso di un evento che si è svolto oggi a Roma, alla presenza di esponenti di istituzioni sanitarie e società scientifiche, per sottolineare l'urgenza di riportare al centro del dibattito pubblico il tema della cultura alimentare. Un percorso che vede in prima linea i dietisti, i professionisti della salute che si occupano di alimentazione, nutrizione e dietetica a 360 gradi.

Da un'indagine svolta proprio da Andid su un campione di 1.144 persone, emerge una diffusa limitata capacità di pianificare e gestire le scelte alimentari (57,2% dei casi) e scegliere correttamente il cibo (66,8% dei casi). Inoltre, il 71,4% del campione dichiara una ridotta capacità di preparare e consumare gli alimenti e difficoltà nella comprensione degli effetti delle scelte di consumo.


Nella patria della dieta mediterranea, insomma, si è sempre più confusi e disorientati, focalizzati su un paradigma alimentare che ruota intorno alle calorie e ai singoli nutrienti, piuttosto che su un modello globale di stile di vita, come evidenzia un altro studio, condotto sempre da Andid In collaborazione con l'Università di Messina.

«È solo con la professionalità che si può contrastare la disinformazione e promuovere  consapevolezza e responsabilità nelle scelte di salute, anche sfruttando le opportunità offerte dalla Rete - dichiara Marco Tonelli, presidente Andid -. C'è bisogno di veicolare messaggi chiari e comprensibili, per non lasciare vuoti comunicativi e far sì che i cittadini scelgano di affidarsi solo a interlocutori competenti per orientare i propri comportamenti alimentari».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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