Superbonus: «La detrazione deve diventare permanente»
Il discorso e la richiesta sono sensate, direi più che sensate. Se troveranno attuazione è difficile dirlo. Il ragionamento è semplice: il Superbonus con le superdetrazioni fiscali concesse per chi mette in sicurezza sismica e/o energetica casa propria, sono finalizzate ad un unico obiettivo che l’Europa ha ben chiarito: bisogna che le case e i condomini consumino meno energia per far sì che nel 2030 gli obiettivi definiti, per l’appunto, a livello Ue siano raggiunti.
Ed è quindi per l’appunto sensato chiedere che le agevolazioni (corpose, mi ripeto) varate in questi mesi siano prorogate, non dico fino al 2030 (anche se la cosa avrebbe un senso) certo non possono avere una scadenza fra un anno poco più (diciamo fino al 30 giugno 2022, salvo che a quella data i lavori in cantiere abbiano superato il 60% dell’intero ammontare dell’opera nel qual caso si arriva a fine 2022). Vero è che si sta discutendo della possibilità di allungare il tutto di sei mesi, ma sarebbe poca cosa.
Piuttosto - ed è l’opinione di Francesco Benedini, consigliere di Anaci Brescia e Lombardia - «rivediamo qualche meccanismo, interveniamo anche sulle aliquote, ma allunghiamo i tempi. Un’aliquota più bassa ci può stare - dice Benedini - ma se l’orizzonte temporale si allunga tutti avremo benefici. E, fatti i conti, vedremmo che, anche con aliquote più contenute, i benefici per i condomini non si scosteranno di molto dagli attuali visto che, stanti i tempi stretti, qui sta aumentando tutto: le imprese sono stressate dalle richieste e quindi margini di trattativa non ci sono, chi affitta ponteggi in qualche caso ha raddoppiato i costi e c’è per tutti (condomini, amministratori di condomini, tecnici vari) un gran correre».
Ma a parte i tempi stretti che cosa registra nelle assemblee di condominio: c’è interesse, ci sono dubbi, perplessità. Che aria tira? «Guardi, c’è interesse ma c’è anche qualche confusione, ci sono cose che vanno chiarite bene». Fra le tante proviamo a dirne una o due. «Tralascio il problema delle assemblee a distanza (in un modo o nell’altro le stiamo facendo) però va detto subito che non è esattamente tutto gratis l’intervento, i condòmini devono capire che qualche spesa non è detraibile. E mi riferisco non tanto a quella dell’amministratore condominiale, quanto all’intervento in sè».
Proviamo a fare un esempio: «Quello classico lo troviamo agli esordi dell’iter. Prima di dire sì o no all’intervento serve fare preliminarmente uno studio di fattibilità che ci può dire se facendo alcuni interventi si può ragionevolmente recuperare quelle due classi di risparmio energetico che daranno poi diritto alla detrazione del 110%. I costi oscillano fra i 400 e i 1000 euro ad unità immobiliare. Complicato ma va fatto. Attenzione: è uno studio di fattibilità ma l’assemblea potrebbe poi decidere di non andare avanti con il progetto esecutivo (e solo lì sapremo l’ammontare dei lavori). Ma il professionista dello studio di fattibilità andrà pagato».
È solo un esempio. Io ricordo poi che la legge del Superbonus ha limiti di spesa sui singoli interventi (peraltro discretamente capienti) ma non copre in assoluto qualsivoglia costo. «È complicato ma il Superbonus è un'occasione unica per rimettere casa a posto, farlo è molto conveniente. Bisogna prestare attenzione, ma si deve fare».
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