Vigili del Fuoco, schiume «green» antincendio: Brescia apripista
Una rivoluzione «green» che parte da Brescia. È quella che i Vigili del Fuoco della Leonessa hanno varato in veste di sperimentatori introducendo l'uso di schiume sintetiche al posto della sola acqua nell'attività antincendio.
Materiali fino ad oggi costosi e inquinanti, tanto da essere impiegati solo per spegnere i roghi di idrocarburi e liquidi infiammabili in genere. Ora invece, l’impiego a bassissime concentrazioni e l’elevatissima biodegradabilità delle sostanze sintetiche di ultima generazione, ne consente l’utilizzo anche quando a prendere fuoco sono materiali solidi. Un caso su tutti, vera piaga - ahinoi - nel Bresciano, quello degli incendi tetto.
I vigili bresciani hanno iniziato a testare miscelatori e nuovi prodotti già a maggio 2018 e quest'anno per un mese sono stati formatori per altri 600 vigili di tutta Italia in un evento formativo al campo scuola di Montelibretti, a Roma. «É stata l’occasione di provare in esercitazione la schiuma su 40 mq di tetto coibentato ventilato (una delle tipologie più soggette agli incendi che partono dalle canne fumarie, circa 300 ogni inverno nel Bresciano, ndr), con 50 accensioni e la condivisione dell’esperienza da noi maturata con centinaia di colleghi da tutta Italia» spiega il vigile coordinatore Matteo Angeletti, uno dei formatori. E dopo la fase formativa, la Leonessa è apripista anche nell’impiego operativo: su uno dei mezzi d’intervento («aps», alias autopompa serbatoio) è infatti stato installato il primo miscelatore che consente di calibrare il corretto volume di acqua e schiuma per l’utilizzo in emergenza.
«L’obiettivo primo del progetto nazionale - spiega la comandante provinciale, ing. Natalia Restuccia - è quello di migliorare gli effetti delle sostanze estinguenti sull’ambiente. Schiume ne abbiamo sempre usate, ma ora potremo farlo in modo estensivo perché meno costose e altamente biodegradabili: parliamo anche del 99% in capo a una settimana. Senza contare la maggior diluizione: le concentrazioni, un tempo al 6%, ora arrivano anche a meno dell’1%».
Ai vantaggi per l'ambiente, se ne associano però anche di operativi: «La schiuma - spiega Angeletti - soffoca il fuoco, raffredda le superfici e i fumi, aderisce maggiormente anche a quelle verticali, ha maggior potere bagnante e lascia una coltre che riduce di gran lunga il rischio che il rogo riparta».
Non solo. «La riduzione delle perdite di carico consente poi l’impiego di tubazioni molto più lunghe e la leggerezza permette gittate maggiori: un fattore non banale in aree urbane o impervie, come molte anche nel Bresciano, e che offre vantaggi anche per la sicurezza degli operatori» sottolinea il vigile Marco Piotti, altro formatore bresciano impegnato nel nuovo progetto.
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