I diciassette anni di Greta Thunberg
L’attivista Greta Thunberg festeggia oggi il suo diciassettesimo compleanno partecipando alla manifestazione organizzata come ogni venerdì davanti al parlamento svedese, a Stoccolma, per chiedere interventi per contrastare i cambiamenti climatici.
Fu lei a dare il via ai «Fridays for Future», il 20 agosto del 2018, con la prima protesta solitaria sotto lo slogan Skolstrejk för klimatet, sciopero della scuola per il clima, ripetuta ogni venerdì fino a diventare un caso prima in Svezia e poi nel resto del mondo.
Da allora, è diventata il simbolo globale della lotta al riscaldamento globale: con lei la causa ambientalista ha allargato i suoi confini, anche se dal punto di vista delle azioni concrete i risultati latitano, come dimostra l’esito dell’ultima conferenza sul clima.
Nominata persona dell'anno dal Time, nel corso del 2019 è stata proposta per il Nobel da tre parlamentari norvegesi. Il consenso raccolto da Greta, concretizzato nelle manifestazioni per il clima che attraversano il pianeta, è accompagnato anche da feroci critiche, spesso gratuite e pretestuose, che mirano a delegittimare la sua battaglia. Critiche che non cambiano la realtà delle cose: i cambiamenti climatici stanno causando disastri in tutto il mondo, da Brescia all'Australia per citare esempi vicini o recenti, e stanno contribuendo a prefigurare uno scenario da incubo per i prossimi decenni. Tra inondazioni, incendi e ondate di calore «l’Apocalisse è la nuova normalità», come scrive Paul Krugman sul New York Times.
Restano a questo proposito valide le parole pronunciate da Thunberg al Climate Action Summit, a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite: «Come osate? Voi avete rubato i miei sogni e la mia infanzia, con le vostre parole vuote! Eppure io sono una delle fortunate. La gente soffre. La gente muore. Interi ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di una estinzione di massa, e tutto ciò di cui potete discutere sono i soldi, e le favole di una eterna crescita economica!».
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