Ambiente

I dati Arpa: la qualità dell'aria in Lombardia è migliorata

Lo rivelano i dati annuali: il trend è in miglioramento progressivo in tutte e 90 le centraline regionali, soprattutto per il Pm10
LOMBARDIA: L'ARIA MIGLIORA
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Nonostante la percezione generale, supportata anche dalle misure temporanee antismog tuttora in vigore in alcune province, la qualità dell'aria in Lombardia continua a migliorare. A rivelarlo sono i dati annuali sulla qualità dell'aria, presentati oggi da Arpa, l'agenzia Regionale per la Protezione Ambientale.

Il trend è in miglioramento progressivo in tutte e 90 le centraline sparse per il territorio lombardo soprattutto per il Pm10, dove si varca ancora il limite dei 35 giorni sopra la soglia imposta almeno in tre quarti delle stazioni, ma i circa 50 giorni di media attuali sono ben lontani dai 100 che si registravano solo nel 2011. A Milano addirittura, dove la centralina che fa registrare le maggiori concentrazioni di polveri sottili è quella di via Senato, il 2021 è stato l'anno con meno superamenti del limite di sempre.

Positivi anche i dati legati al Pm 2,5 e al biossido di azoto, mentre l'unico inquinante che non migliora a livello di concentrazione nell'aria è l'ammoniaca, legata al 90% alle emissioni agricole.

«Questi miglioramenti non sono frutto del caso, ma delle politiche e delle risorse messe in campo da Regione Lombardia - ha commentato l'assessore regionale all'Ambiente, Raffaele Cattaneo -. Nel 2021, infatti, abbiamo messo in campo incentivi per 456,9 milioni di euro nel campo dei trasporti, dell'energia e del settore agricolo. In vista del 2022 vogliamo lavorare soprattutto sulla sostituzione degli impianti di riscaldamento più vetusti, che sono le principali fonti di inquinamento. Nella seconda parte dell'anno poi, vedremo se ci sarà modo di riproporre un'incentivazione dei veicoli non inquinanti privati».

Cattaneo è poi voluto tornare sui dati presentati oggi, specificando che «i nuovi limiti indicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per limitare i danni alla salute da parte dell'inquinamento, in Lombardia non si potranno raggiungere nemmeno se deportassimo tutti i lombardi. I limiti indicati sono oggettivamente irraggiungibili, non è una questione di politiche». Infine, l'assessore ha voluto ribadire che «pur essendo accertato che l'inquinamento peggiora l'epidemiologia, e in particolare le malattie polmonari, non è assolutamente provato che il Pm10 trasporti e diffonda il Covid o che ci sia una correlazione diretta tra i suoi livelli e l'aumento del virus».  

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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