Ambiente

Ciclovia Aida al traguardo: raccolti 30mila euro, ora l'app

Brescia centrale nel progetto Fiab: 900 km in un unico tracciato. Il crowdfunding da 30mila euro va a segno, ma prosegue
Un tratto della ciclovia Aida sull'Adriatico - Foto tratta dalla pagina Facebook di Aida © www.giornaledibrescia.it
Un tratto della ciclovia Aida sull'Adriatico - Foto tratta dalla pagina Facebook di Aida © www.giornaledibrescia.it
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Aida non è in questo caso la famosa opera di Verdi, ma l’acronimo di Alta Italia da Attraversare, ossia il progetto pensato dalla Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab) di una ciclovia in grado di unire la Francia alla Slovenia passando per i grandi centri del Nord Italia (Torino, Milano, Brescia, Verona, Venezia, Udine e Trieste).

Inserito nella rete Bicitalia, il 50% del tragitto della ciclovia esiste già, si tratta solo di unire i tracciati. «Sull’esempio di quanto realizzato con la via Francigena abbiamo pensato di creare una segnalatica unica e identificativa tramite adesivi per ovvie ragioni economiche - spiega il bresciano Enrico Chiarini, consigliere nazionale Fiab e responsabile del Centro Studi - oltre alla mappatura completa dell’itinerario. Il progetto vuole essere uno stimolo soprattutto per i grandi centri urbani attraversati affinchè venga migliorata la ciclabilità».

Per realizzare il progetto la Fiab ha lanciato due mesi fa una originale raccolta di fondi (crowdfounding) attraverso il web con il motto «adotta un chilometro di Aida» con varie modalità e importi consultabili sulla piattaforma Eppela. L’obiettivo minimo della raccolta tramite Internet che si conclude il 15 dicembre era di 30mila euro, che sarebbero serviti per la stampa e la posa degli adesivi, è stato raggiunto nei giorni scorsi.

I prossimi 10mila euro serviranno invece per creare un’apposita app con il tracciato disponibile per i prossimi cinque anni. Brescia e la sua provincia rivestono un ruolo centrale nello sviluppo della ciclovia Aida. Infatti il primo tratto dove verranno posizionati gli adesivi segnavia entro la prossima primavera è fra Desenzano e Verona, ovvero il basso Garda, poi a seguire il tratto Brescia-Vicenza e allargandosi la Milano-Padova fino alla Susa Trieste.

Il corridorio ciclabile nord costituito da Aida si potrebbe in qualche modo definire una sorta di Tav delle due ruote, ma con lo spirito esattamente contrario rispetto al progetto ferroviario, ovvero favorire, anzichè la velocità, il turismo lento, la riscoperta di un territorio senza invaderlo di cemento e deturpare aree a vocazione agricola. Ma Aida, oltre ad essere un’opportunità per favorire la mobilità sostenibile diventa potenzialmente una grande fonte di sviluppo turistico rivolto a ciclisti italiani e stranieri. Che nei 900 chilometri del tracciato possono scoprire un’Italia diversa e affascinante e per molti motivi inedita, un’idea di vacanza alternativa.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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