Solidale, vivace, sicuro: ecco la fotografia di Leno

Dibattito con il sindaco e i direttori del Giornale di Brescia e di Ubi, partendo dalla nostra ricerca
A LENO LA QUALITA' DELLA VITA
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Una comunità viva, partecipe e solidale, che guarda al futuro. Un Comune con tre frazioni, Castelletto, Porzano e Milzanello, orgogliose della loro identità; un paese che, in virtù dei suoi servizi, funge da punto di riferimento per un’area più ampia. Un patrimonio di cittadini che «amano il loro paese e fanno tanto per esso e la sua gente», come dice il sindaco Cristina Tedaldi.

È Leno, come uscito dall’incontro dell’altra sera nella sala Linetti piena di pubblico, voluto per presentare il Rapporto del Giornale di Brescia sulla Qualità della vita. La prima tappa del nostro viaggio in provincia per parlare dei punti di forza e delle debolezze dei principali Comuni bresciani. Dal dibattito e dagli interventi dei rappresentanti della società civile è emerso un quadro positivo, alimentato da un tessuto sociale solido, ricco di esperienza partecipativa. Una cittadina in cui, secondo i dati statistici, la sicurezza non rappresenta una emergenza.

Al tavolo dei relatori, oltre al sindaco, il direttore del nostro giornale Nunzia Vallini e il direttore territoriale di Ubi Banca Sergio Silva Barradas, sollecitati dalle domande del vice caporedattore Claudio Venturelli. Un elemento balza subito all’occhio nella nostra ricerca: Leno, fra i 38 protagonisti, è il Comune con la media più alta di componenti, 2,6. «Un dato positivo dovuto alla presenza di tanti servizi e ad una buona qualità del vivere», sintetizza il sindaco.

  • La serata Qualità della vita a Leno
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Un segno di attrattività verso i giovani, «la testimonianza di un paese sicuro, con tante associazioni, con un capoluogo e tre frazioni che non sono dormitori». Un punto importante, quest’ultimo, per Cristina Tedaldi. Che sottolinea: «Stiamo lavorando per portare una nuova farmacia comunale e nuovi ambulatori a Porzano». Una scelta precisa, «nella direzione di tenere vive le frazioni, fornendo loro i servizi necessari. Non a caso - ribadisce il sindaco - abbiamo voluto mantenere le scuole dell’infanzia e le elementari di Porzano e Castelletto, perché sono luoghi importanti anche per la socialità».

Leno, commenta il nostro direttore Vallini, è un piccolo capoluogo della zona, che assomma l’offerta di servizi dei grossi Comuni con il senso di comunità di quelli piccoli. Del resto, nota Sergio Silva Barradas, quel dato sulla consistenza delle famiglie «è un segno di fiducia nel futuro, a cui Ubi vuole corrispondere con offerte del credito dedicate». E ciò in un contesto di ripresa economica: «L’anno scorso i mutui stipulati sono cresciuti del 50 per cento».

Allo stesso modo, i rubinetti di Ubi Banca sono aperti per i giovani che hanno buone idee impreditoriali. Ad una condizione, specifica Silva Barradas: «Non tanto la presenza di garanzie, quanto la validità e la sostenibilità economica del progetto». Ubi è stata partner dell’Istituto superiore Capirola (duemila studenti) in varie occasioni. Una scuola pilastro della crescita di quest’area. Fare banca significa anche sostenere la cultura. «Innanzitutto - dice Silva Barradas - è nostro dovere promuovere nelle persone una cultura finanziaria». Ma è «molto bello quando un genitore viene in banca e chiede un mutuo per far studiare il figlio. Un investimento straordinario e fondamentale».

E visto che si parla di cultura, il sindaco Tedaldi sottolinea «l’orgoglio di un paese segnato dalla presenza dei Longobardi e dei Benedettini, con una grande storia e grandi opere d’arte. Da sempre le Amministrazioni comunali di Leno investono nella cultura e nella scuola, beni fondamentale di una comunità che vuole avere coscienza di sè». Allo stesso modo, commenta Cristina Tedaldi, per quanto riguarda il tempo libero «investiamo nelle società del territorio stipulando con esse delle convenzioni. Diamo contributi in cambio della tenuta degli impianti e dell’impegno ad incentivare i giovani allo sport. Una finalità sociale che finanziamo con 140mila euro l’anno, 11 euro per cittadino».

L’associazionismo è una delle particolarità del paese. Un elenco con un trentina di caselle, dalle associazioni d’arma alla protezione civile. «I volontari del sociale sono importantissimi, arricchiscono Leno umanamente, si occupano degli altri senza mettersi medagliette sul petto», sottolinea il sindaco. «La Croce Bianca Dominato Leonense è uno dei nostri fiori all’occhiello».

Alcuni di questi sodalizi svolgono dei servizi per conto del Comune regolati da una convenzione. «La generosità dei bresciani - dice Nunzia Vallini - è continuamente dimostrata dalle loro azioni». Ricorda l’«adozione» di Gualdo terremotata, attraverso la sottoscrizione lanciata dal nostro giornale. Anche la Protezione civile di Leno ha vissuto un’esperienza simile, portando aiuto alla popolazione di Esanatoglia colpita dal sisma. «Questa partecipazione dei cittadini lenesi alle attività sociali - sottolinea Vallini - aiuta a sentirsi parte della comunità». Del resto, aggiunge, la nostra provincia «è fatta di comunità belle ed unite come Leno».

Un paese coeso, che cresce e vive bene, guardando al futuro, secondo Sergio Silva Barradas. Fare il sindaco, afferma Cristina Tedaldi, è un mestiere difficile «ma è anche il più bello del mondo. Sono orgogliosa dei miei cittadini, che sanno esprimere un amore intenso e concreto verso il loro paese».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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