Qualità dell'acqua: la maggior concentrazioni di nitrati nella fascia centrale della provincia

I comuni che nel 2020 avevano dati eccellenti confermano tali valori anche nel 2021
La concentrazione di nitrati per misurare la qualità dell'acqua
La concentrazione di nitrati per misurare la qualità dell'acqua
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Piove sul bagnato se guardiamo ai dati della qualità dell’acqua pubblica, relativamente alla presenza dei nitrati. In effetti i comuni che, nel 2020, avevano dati eccellenti confermano tali valori anche nel 2021 mentre i centri con concentrazioni più elevate mantengono questi valori e, in alcuni casi, vedono peggiorare la qualità dell’acqua, con un aumento della presenza di nitrati.

È quanto emerge dal monitoraggio realizzato dall’Ats Brescia e dall’Ats Montagna, che ringraziamo per averci fornito tutti i dati necessari per questa nota.

La concentrazione dei nitrati

Per valutare la qualità dell’acqua abbiamo osservato la concentrazione dei nitrati (mg/litro), sostanze nocive che giungono nelle falde acquifere a causa della concimazione sistematica e intensiva e dalle attività industriali. Nelle acque destinate al consumo umano il valore limite di nitrati è di 50 milligrammi per litro e, nell’ampio e articolato territorio provinciale, anche la qualità dell’acqua non sfugge alla regola della estrema eterogeneità delle condizioni.

Con delle evidenti distinzioni che appaiono perlopiù correlate alla collocazione geografica dei comuni. Infatti i 55 comuni in cui viene rilevata una concentrazione di nitrati <5 mg/l, ovvero quasi inesistente, o al più uguale a 5 mg/l sono fortemente concentrati in due aree estreme della provincia: l’alta Valle Camonica, e nella Bassa Bresciana, una ventina di comuni compresi nell’arco che va da Villachiara a Manerbio e Remedello.

Una buona qualità media delle acque potabili bresciane si trova in 56 comuni che, nel 2021, presentano livelli di nitrati comunque inferiori a 10 mg/litro. In pratica più della metà dei comuni bresciani si colloca sotto questa soglia che viene rispettata da quasi tutti i comuni delle tre valli bresciane e dell’Alto Garda, da qualche centro rivierasco e, come osservato, da tutti i comuni della estrema bassa bresciana.

Nella fascia centrale della provincia, che comprende le zone collinari e pedemontane, si trovano una sessantina di comuni con concentrazioni di nitrati comprese tra 10 mg/litro e 30 mg/litro, tra i quali Brescia (25,4 gr/litro, nella media del 2021).

Oltre questa soglia si trovano una trentina di comuni che presentano concentrazioni di nitrati superiori che avvicinano, senza superarlo, almeno nella media annuale, il valore limite di 50 mg/litro fortemente concentrati in un’area che copre larga parte della pianura occidentale da Provaglio d’Iseo fino a Dello, in verticale, e da Chiari a Roncadelle in orizzontale. In quest’area, a forte vocazione agricola, si trovano quasi tutti i 31 comuni nei quali emergono concentrazioni più elevate della presenza di nitrati nell’acqua pubblica. Tra questi, in particolare, oltre i 40 gr/litro medi nell’anno, si trovano Dello (47,7 mg/l), Rudiano (46), Azzano Mella (45,6), Orzivecchi (45), Torbole Casaglia (44), Lograto (42,3) e Maclodio (41,7).

Il confronto con gli anni precedenti

Nel confronto tra le due ultime annualità emerge come i comuni con irrilevanti o modeste concentrazioni dei nitrati confermano gli eccellenti valori, così come i centri con valori più elevati, per i quali, in alcuni casi, si registrano peggioramenti. È, ad esempio, quanto accade nei quattro comuni con le concentrazioni di nitrati più elevate che, nel 2021, peggiorano il dato del 2020: Dello sale da 44,4 a 47,7 mg/l, Rudiano passa da 42 a 46 mg/l, Azzano Mella da 43,4 a 45,6 mg/l e Orziveccchi sale da 44 a 45 mg/l.

Diminuisce, nel 2021, ed è un dato positivo, la presenza dei nitrati in alcuni dei comuni con valori oltre i 30 mg/l, nel caso di Passirano (da 38,8 a 33,8 mg/l), Travagliato (da 38,2 a 34,4 mg/l), Torbole Casaglia (da 46,4 a 43 mg/l) e Castel Mella ( da 32,6 a 30,9 mg/l).

In sintesi

Tuttavia, se si esclude quest’area circoscritta, la qualità dell’acqua potabile in provincia, almeno osservando i nitrati è buona. L’acqua pubblica, quella che arriva nelle nostra case, è un bene prezioso, soggetto a controlli puntuali, che rispetta l’ambiente. Cosa che non si può dire per l’acqua minerale in bottiglia che, nel suo ciclo di produzione e distribuzione, inquina e, alla fine, costa molto, molto di più.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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