Qualità della vita, la sfida è lo sviluppo sostenibile

Un capoluogo che cresce. Che torna ad attirare abitanti e investimenti, rafforzando il suo ruolo di traino di una provincia in salute, multipolare, con tante eccellenze distribuite sul territorio. Certo, i problemi e le sfide non mancano. L’ambiente, il lavoro, la sicurezza per dirne alcuni, ma le comunità e gli amministratori bresciani sono in campo per lavorare insieme e governare il cambiamento.

È quanto emerge dalla nostra ricerca sulla Qualità della vita e dal dibattito scaturito durante la sua presentazione a sindaci, autorità, società civile, studenti nella sala Faissola di Ubi Banca. È la quinta edizione del Rapporto, che ha riguardato i 38 maggiori Comuni bresciani, valutando popolazione, ambiente, economia, tenore di vita, servizi, tempo libero e sicurezza.

Uno strumento prezioso a disposizione di amministratori pubblici e cittadini per pianificare il futuro nell’ottica di uno sviluppo sostenibile. Non a caso, come ha sottolineato il direttore del nostro giornale, Nunzia Vallini, l’indagine sarà portata sul territorio per favorire la discussione e il confronto nelle singole realtà, cercando di capire le situazioni dietro le cifre. Non era un campionato fra i Comuni per decidere dove si vive meglio. L’ha detto chiaramente il ricercatore che ha curato l’indagine, Elio Montanari.

La classifica è corta (segno che la qualità è mediamente alta), in testa c’è Brescia seguita da Darfo Boario e Salò. Interessante, in modo particolare, l’analisi delle tendenze dal 2013 in poi.

Si scopre che le crescite maggiori sono state registrate a Rovato (popolazione), Bagnolo (per la raccolta differenziata), Ospitaletto (il reddito medio), Roncadelle (densità commerciale), Salò (gli utenti della biblioteca), Carpenedolo (calo della delittuosità). L’indagine, ha ricordato Montanari, ha avuto la collaborazione del territorio che ha fornito i dati necessari: un segno di positiva vivacità e reattività alle sollecitazioni.

In sala c’erano numerosi sindaci. Un mestiere difficile, il loro. Emilio Del Bono ha sottolineato come ogni giorno i 204 sindaci bresciani siano «in trincea, impegnati a dare risposte ai cittadini, sempre più esigenti». L’indagine realizzata dal Giornale di Brescia aiuta «ad avere una visione lunga dei problemi e dell’azione amministrativa, al di là degli interventi quotidiani». Conoscere per programmare, dunque

Il nostro Rapporto, ha sostenuto il presidente dell’Editoriale Bresciana, Giovannimaria Seccamani Mazzoli, serve proprio a questo, «raccontando la nostra realtà, i punti di forza e le criticità». Ubi. Uno sforzo che, come nelle altre edizioni, ha visto Ubi al fianco del Giornale di Brescia. Non è un caso: «La vicinanza al territorio - parole del direttore della macro area Nord Est, Stefano Vittorio Kuhn - la condivisione delle problematiche, il sostegno alle iniziative locali da parte delle banche, anche nell’era di internet, saranno un potente volano per incrementare il valore aggiunto della relazione con la clientela». Da qui il sostegno all’indagine. Per sapere dove stiamo andando e decidere se cambiare o tenere la rotta.