Come è cambiata la popolazione nei Comuni bresciani dal 1971 a oggi

La dinamica della popolazione nei Comuni bresciani si può introdurre con un semplice considerazione: tra il 1971 e il 2024 la popolazione provinciale aumenta di quasi 305mila residenti, pari al +32%, ma, se guardiamo ai dati comunali, sono una cinquantina i centri nei quali diminuisce la popolazione. Si tratta nella quasi totalità dei casi di comuni della montagna interna con pochissime eccezioni, prima fra tutte quella del Comune Capoluogo.
Nel 1971 si contavano 957.686 residenti nella provincia di Brescia, che supererà il milione solo nel Censimento del 1981, mentre al 1° gennaio 2024 i bresciani sono 1.262.271.
Nel complesso la popolazione aumenta, tanto o poco, in 155 dei 205 Comuni bresciani, che guadagnano oltre 332mila abitanti, mentre i 50 centri nei quali si riducono i residenti ne perdono, complessivamente, quasi 28mila.
La serata di presentazione dell’inserto
Un’analisi, questa, presentata nel corso della serata dedicata all’undicesimo rapporto sulla Qualità della vita. Al Museo Diocesano di Brescia i principali indicatori contenuti nell’inserto sono stati snocciolati al pubblico presente in sala o connesso in streaming, tra cui sedevano i sindaci dei quattro Comuni premiati – in base alla fascia di popolazione –, ovvero Brione, Moniga del Garda, Padenghe sul Garda e Rodengo Saiano.
Dall’economia all’ambiente, dall’accessibilità alle infrastrutture al tenore di vita, Brescia e la sua provincia sono state analizzate da diversi punti di vista per ricostruire, appunto, la Qualità della vita, di cui il direttore Nunzia Vallini ha parlato con un’ospite d’eccezione: Marisa Laurito.
L’intero lavoro di analisi ora è anche online, nel canale dedicato.
Due province
La popolazione aumenta molto in tutta l’ampia fascia centrale della provincia, meno nella pianura e nella parte inferiore delle tre valli mentre diminuisce quasi in tutta la montagna interna. In una trentina di comuni gli abitanti raddoppiano, con la popolazione quadruplicata a Soiano del Lago, triplicata a Castel Mella e cresciuta poco meno a Rodengo Saiano, Azzano Mella, Monticelli Brusati, Flero. Residenti che aumentano di 2,4 volte a Sirmione e poco meno in tutti i centri delle Valtenesi ma anche nell’hinterland e in alcuni centri della pianura occidentale. Montichiari, tra i centri maggiori, segna l’incremento più significativo, con un aumento di 12.519 residenti, oltre il +90%.
In una trentina di comuni, tutti nella fascia centrale del territorio bresciano, l’incremento è rilevante e più che doppio rispetto alla media provinciale e, tra questi, attorno al +90%: Capriano del Colle, Coccaglio, Nuvolera e San Zeno Naviglio. Tra i Comuni maggiori crescono gli abitanti a Calcinato (+80%), Gussago (+78%), Concesio (+71%), Travagliato e Lonato del Garda (+68%), Desenzano del Garda (+63%) e Ghedi (+60%). Tutti centri collocati nella grande fascia centrale della Provincia, come del resto, guardando solo ai centri maggiori, Carpenedolo (+56%), Castenedolo (+55%), Rezzato (+54%), Gavardo (+49%), Rovato e Leno (+47%), Cazzago San Marino (46%), Botticino (45%).
Dove diminuiscono gli abitanti
Per altro verso ci sono una trentina di Comuni, tutti montani, nelle tre valli bresciane, con perdite della popolazione in doppia cifra percentuale e riduzioni oltre il 50% a Paisco Loveno (-77%), Valvestino (-76%), Magasa (-75%), Saviore dell’Adamello (-57%), Lozio (-56%), e Cevo che dimezza la sua popolazione (-50%).
Tra i 50 Comuni che vedono ridursi la loro popolazione, tra il 1971 e il 2024, anche centri come Lumezzane (-6,4%), Gardone Val Trompia (-1,7%) e Brescia (-5,4%), unico comune non montano con Seniga.
La città
Sì, proprio Brescia che nel 1971 contava 210.047 residenti, scesi a 198.688 al 1° gennaio 2024, dopo aver toccato un «tetto» di 215.678 nel 2015. In realtà gli abitanti nel Comune Capoluogo dal 2015 sono scesi fino al 2001, toccando il punto più basso con 187.188 residenti, per poi risalire fino a quasi 199mila attuali, con una proiezione positiva al 2043 dove Brescia dovrebbe contare 213.914 residenti, il 16,4% del totale provinciale, che dovrebbe superare di poco gli 1,3 milioni. Niente di paragonabile al quasi 22% della popolazione provinciale che Brescia contava nel 1971 ma, comunque, in aumento rispetto al 15,7% attuale. Quanto accade nel periodo che dal 1971 arriva ai nostri giorni sovrappone cicli diversi di sviluppo degli ambiti territoriali della provincia.
Tra il 2022 e il 2024
La costante la ritroviamo, Comune Capoluogo a parte, negli ultimi 20 anni poiché tra il 2002 e il 2024 la popolazione provinciale aumenta di 152 mila residenti ma, se guardiamo ai dati comunali, sono ben 57 i centri nei quali diminuisce la popolazione e si tratta nella quasi totalità dei casi di comuni della montagna interna. Gli stessi che perdono popolazione già a partire dal 1971 e, in taluni casi, fin dal 1951. Lo spopolamento delle aree della montagna interna è un tema ricorrente nel tempo che, alla luce delle previsioni demografiche dell’Istat, mette a rischio ampie aree della provincia di Brescia.
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