Pensioni, l'assegno medio nel Bresciano è poco sopra i 1000 euro

Le pensioni di vecchiaia, tra le diverse prestazioni, sono le più numerose e hanno l'importo medio più elevato, ovvero 1.339 euro
Pensioni e soldi - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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In provincia di Brescia, l'Inps, al gennaio 2022, ogni mese eroga 355.441 prestazioni previdenziali e assistenziali per un importo medio di 1.060 euro. Questo è il dato complessivo che comprende diverse tipologie di prestazioni: le pensioni di vecchiaia, di invalidità, di reversibilità, gli assegni sociali e le prestazioni per la invalidità civile.

Considerato che la popolazione bresciana, al 1° gennaio 2022, viene stimata in 1.254.322 persone, basta una divisione per osservare che per ogni cento abitanti sono pagate 28,3 prestazioni previdenziali e assistenziali. E non è poca cosa se, ad esempio, consideriamo che Brescia, con 196.850 residenti, conta 55.110 prestazioni previdenziali e assistenziali, 28 per ogni 100 abitanti.

Le pensioni vigenti al 1° gennaio 2022 in provincia di Brescia, liquidate dall'Istituto nel 2021, sono quindi 355.441, di cui 301.045 (l'84,7%) di natura previdenziale (vecchiaia, invalidità e superstiti) e le restanti 54.396, il 15,3% di natura assistenziale.

Nel Bresciano

È curioso osservare come il rapporto tra previdenza e assistenza nel Bresciano sia ben diverso dalla media nazionale dove il 77,6% delle prestazioni sono di natura previdenziale a fronte del 22,4% di prestazioni assistenziali.

In questo quadro le pensioni di vecchiaia costituiscono la maggior parte delle prestazioni e, nel totale provinciale, sono 217.679, per un importo medio di 1.339 euro, mentre minore è sia il numero che gli importi medi mensili per le pensioni al superstite, ovvero le reversibilità, che sono 74.525, per una media di 697 euro. Rilevante è anche il numero delle prestazioni per gli invalidi civili, ben 45.677, per un importo medio che si ferma a 476 euro, poco meno dei 480 euro cui ammontano mediamente gli 8.719 assegni sociali. Più consistente l'importo medio per le pensioni di invalidità al lavoro, erogate a 8.842 beneficiari per una media di 828 euro.

Il dettaglio nei comuni

Le pensioni di vecchiaia, tra le diverse tipologie di prestazione, sono quelle più numerose, quasi 218mila e con l'importo medio più elevato, ovvero 1.339 euro, con un'ampia gamma di valori, sempre medi, che arrivano 1.614 euro di Odolo mentre si fermano a 854 euro a Magasa. Valori medi relativamente più elevati, oltre i 1.500 euro si registrano anche a Soiano del Lago (1.562), Niardo (1.537), Nave (1.525), Cedegolo (1.520), Barghe (1.505) e Sabbio Chiese (1.502). Avanzare ipotesi interpretative sulle medie è come andare sul ghiaccio, ma non c'è dubbio che la siderurgia ha un peso nella definizione di questi valori.

L'importo medio delle pensioni di vecchiaia scende, invece, sotto i 1.100 euro a Limone sul Garda (1.094), Pone di Legno (1.091), Castelcovati (1.080), Valvestino (1.079), Tignale (1.071), Corteno Golgi (1.034), Monte Isola (1.033), Tremosine (1.029) e sotto quota 1000 euro a Incudine (990), Monno (978) e Magasa (854 euro).

Se disponiamo i dati sulla mappa provinciale i dati relativi alle pensioni di vecchiaia con importo medio superiore ai 1.400 euro i 40 comuni si concentrano in tre aree territoriali tra loro contigue: Brescia e il suo hinterland, la parte iniziale della Valle Sabbia e della Val Trompia. Un quarto gruppo di comuni con pensioni medie di vecchiaia relativamente più elevate si colloca nella Valle Camonica, tra Cividate Camuno e Berzo Demo. Aree che, in larga parte, parlano di industria, di acciaio, di siderurgia.

Facendo la stessa operazione con i comuni con importi medi delle pensioni di vecchiaia inferiori ai 1.200 euro mensili si definiscono sulla mappa provinciale altre quattro aree che comprendono quasi tutti i 30 comuni che rientrano in questo gruppo. L'Alto Garda, l'alta Valle Camonica, la bassa centrale, tra Fiesse e Isorella con l'aggregato più ampio nella parte centrale della bassa occidentale, in particolare nel triangolo che ha per vertici Pontoglio, Trenzano e Roccafranca.

Da una parte la montagna, nelle tre valli e nell'Alto Garda, dall'altra la bassa estrema e la pianura occidentale. Aree che parlano di agricoltura, di edilizia e di una economia del turismo che, evidentemente, non si riflette sul benessere generale.
L'analisi dell'importo medio delle pensioni di vecchiaia sedimenta e riflette un pezzo della storia e della realtà del nostro territorio e delle sue diversità. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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