Nelle biblioteche il calo di 42mila utenti attivi nel 2020

A causa dei due mesi di lockdown durante il primo anno di pandemia, si è passati dai 126 utenti per ogni mille abitanti del 2019 ai 92,1 del 2020
Biblioteca (immagine simbolica)  © www.giornaledibrescia.it
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Le biblioteche pubbliche sono oggi delle realtà che vanno decisamente oltre il luogo in cui gli utenti accedono ai prestiti di libri. Sono, in molti comuni bresciani, dei presidi stabili per la progettazione e la realizzazione di attività culturali di ogni genere. Molto di più di un libro in prestito con qualche consiglio per la selezione. Un luogo propulsivo nelle comunità locali, spesso l’unico presidio culturale attivo, a sostegno della crescita della conoscenza, delle competenze e della partecipazione ad attività culturali.

Le biblioteche pubbliche sono state colpite dai provvedimenti restrittivi perché hanno da sempre la loro ragione d’essere nel rapporto con le comunità e il territorio. La pandemia ha di certo spinto verso l’innovazione, portando le biblioteche a recuperare il ritardo sul digitale, ma ha rivelato anche i limiti della digitalizzazione e l’importanza delle attività in presenza.

Il calo degli utenti nel primo anno di pandemia

Il Sistema Bibliotecario Urbano del Comune di Brescia, per il quale sono disponibili dati di dettaglio delle 25 strutture, ha visto ridursi gli utenti attivi dai 18.337 del 2019 ai 13.436 del 2020 (- 4.901, -26,7%), con un calo considerevole dei prestiti, scesi da quasi 354mila a poco più di 193 mila.

Ma si tratta di una contrazione, assai comprensibile con due mesi di lockdown, che, peraltro, ha interessato l’intera rete bibliotecaria della Provincia di Brescia. Infatti, nel totale provinciale gli utenti attivi, si riducono da 158.263 del 2019 ai 115.527 del 2020; ovvero - 42.736, pari al -27%.

Riduzioni significative degli utenti attivi, sempre oltre il -27%, si registrano a Rovato (-916), Chari (-940), Desenzano (-897), Manerbio (-875), Leno (-719) Mazzano (-707), Sarezzo (-656), Rezzato (-648), Travagliato (-640) e Ghedi (-631). Inossidabili, invece, gli utenti attivi di Ono San Pietro, Losine e Magasa che non si perdono nell'anno della pandemia in cui, curiosamente, a Braone, Valvestino e Limone del Garda il numero degli utenti attivi si incrementa tra il 2019 e il 2020.

Quanto sono attivi i bresciani

Questi numeri, al di là del prevedibile scarto negativo, ricordano una volta di più l’incidenza delle biblioteche pubbliche nella vita dei cittadine bresciani. Ovviamente, il numero degli utenti attivi in provincia di Brescia, in relazione alla popolazione residente, si è abbassato, dai 126 utenti per ogni mille abitanti del 2019 ai 92,1 del 2020. Che non è poca cosa visto che, usciti dall’emergenza i valori torneranno, come da alcuni anni a questa parte, a salire.

Tuttavia la quota di utenti attivi nelle biblioteche pubbliche dei Comuni bresciani è assai variabile ed è più che doppia rispetto alla media provinciale in quattro piccoli comuni: Irma (218,8 per ogni 1000 abitanti), Valvestino (189,9), Cedegolo ( 181) e Odolo (180,9). Ma non solo. Concesio con 167 utenti attivi per ogni mille abitanti, nel 2020, si conferma il Comune maggiore con la più elevata partecipazione alle molteplici attività della biblioteca, precedendo, con valori comunque oltre i 150 utenti per ogni mille abitanti Breno (162), Paderno Franciacorta (165), Muscoline (162), Sirmione (160), Sale Marasino (159), Passirano (155), Chiari (153) e Urago d'Oglio (151).

Ma ritornando per un attimo al 2019, per una popolazione, non tutta in età da biblioteca, di 1,2 milioni di persone oltre 158mila utenti attivi, 126 per ogni mille abitanti, sono tanta roba.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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