Nelle biblioteche bresciane due utenti su tre sono donne
Due utenti su tre delle biblioteche bresciane sono donne. Non è un dato banale se consideriamo che le biblioteche comunali non sono solo un luogo dove si prendono i libri a prestito. Le biblioteche sono delle realtà che vanno oltre il luogo in cui gli utenti accedono ai prestiti di libri. Sono, in molti Comuni bresciani, dei presidi stabili per la progettazione e la realizzazione di attività culturali di ogni genere. Molto di più di un libro in prestito con qualche consiglio per la selezione. Un luogo propulsivo nelle comunità locali, spesso l’unico presidio culturale attivo, a sostegno della crescita della conoscenza, delle competenze e della partecipazione ad attività culturali.
Il denominatore comune della re-interpretazione della mission della biblioteca sta nel dare valore alla sua dimensione di luogo fisico reale (non virtuale), a disposizione delle persone (non tanto delle collezioni librarie) per sviluppare nuove abilità e competenze, creando e potenziando nel contempo relazioni all’interno della comunità. Non si tratta quindi di negare la più tradizionale funzione delle biblioteche, ma di allargarne la portata, riconoscendo comunque al libro e alla lettura una posizione di rilievo nella nuova strategia, ma affiancando ad essa vari altri strumenti e soluzioni capaci di fare cultura.
Nel Bresciano
Le biblioteche possono essere piattaforme di scambio, luoghi d’incontro o centri di rilevanza sociale sul territorio. Le biblioteche comunali sono presenti in 196 dei 205 Comuni bresciani, con 236 strutture aperte al pubblico. Solo Brescia città conta una trentina di biblioteche, da quelle storiche come la Queriniana a quelle nei quartieri, da quelle scolastiche a quelle presenti anche nelle carceri di Canton Mombello e Verziano.
I numeri
I dati della Rete Bibliotecaria Bresciana e Cremonese sono inequivocabili. Dei 145.384 utenti attivi nei 205 comuni bresciani le 94.285 donne rappresentano il 65,3%, a fronte di 50.003 uomini, mentre un migliaio di utenti sono enti o associazioni. Iniziamo col dire, perché non va mai dimenticato, che 145.384 utenti attivi non sono poca cosa, poiché significa che, nella media provinciale, 115 persone per ogni mille residenti utilizzano le biblioteche ed i loro servizi sia in presenza che in digitale. Una parte rilevante della popolazione con un indice per ogni 1000 abitanti che, distinto per genere, è nell’ordine dei 148 utenti per le donne a fronte degli 80 degli uomini. Una media provinciale che si compone sommando i dati di Comuni con elevatissimo numero di utenti con altri, perlopiù piccolissimi centri, in cui non c’è questo servizio oppure riveste un ruolo marginale.
In altri termini, al febbraio 2024 non si registrano utenti attivi solo in una decina di comuni bresciani, evidentemente privi di biblioteca o con una struttura attualmente chiusa, in aree montane, come Capovalle, Cimbergo (per cui è prossima l’apertura), Lavenone, Magasa, Ossimo, Paisco Loveno, Paspardo, ma anche in pianura, come nel caso di Alfianello, e Longhena. Quasi tutti questi centri contano poche centinaia di abitanti, con l’eccezione di Alfianello e Ossimo. Per altro verso, rapportando gli utenti attivi alla popolazione, ci sono una decina di comuni nei quali si superano i 200 utenti per ogni 1000 abitanti. È il caso di Valvestino (340 utenti per ogni 1000 abitanti), Ponte di Legno (288), Irma (248), Salò (246), Concesio (241), Cedegolo (214), Gianico (206), Passirano (202) e Breno (201).
Rapporto maschi-femmine
In questo quadro generale, mediamente due utenti attivi su tre sono donne, il 65,3% nella media provinciale. Guardando al dettaglio dei dati dei 205 Comuni bresciani la quota «rosa» tra gli utenti delle biblioteche oscilla dall’81,1% di Marmentino al 49,6% di Cerveno, che è pur sempre la metà. In particolare le donne superano i tre quarti del totale degli utenti delle biblioteche in una decina di Comuni, con il valore più elevato a Marmentino (81,1%) e indici di poco inferiori a Soiano del Lago (80,9%), Mura (80,6%), Losine (80%), come pure, sempre oltre il 75%, a Monno, Tignale, Serle, Gargnano, Berzo Inferiore e Anfo. Solo in una dozzina di centri la presenza delle donne tra gli utenti delle biblioteche scende sotto il 60% del totale, con i valori più bassi, ma pur sempre in regime di parità, a Cerveno (49,6%), Lozio e Barbariga (50%).
Nei Comuni bresciani più popolosi la quota delle donne si attesta attorno al valore medio provinciale (65,3%,) con Brescia al 65,1% , e un’incidenza superiore al 70% a Sarezzo (72,3%), Leno (70,3) e Calcinato (70,1%) e quote relativamente più basse, comunque oltre il 60%, a Ospitaletto (60,6%), Villa Carcina (60,8%) e Cazzago San Martino (61%). //
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.