Nei depositi bancari bresciani un tesoretto da oltre 38 miliardi di euro
Oltre 38 miliardi di euro. Questo è l’ammontare dei depositi bancari dei bresciani, delle famiglie e delle imprese. L’incremento non è così rilevante come nel biennio precedente ma vale comunque 272,7 milioni di euro, che corrisponde ad un +0,7%, in un anno nel quale, a livello nazionale, si sconta una modestissima riduzione, che lascia comunque nelle casse delle banche oltre 1.600 miliardi di euro.
Continua, sia pure a passo rallentato, un ciclo che in provincia di Brescia ha visto lievitare i depositi bancari dai 21,3 miliardi di euro del 2013 ai 38,1 del 2022, con un incremento di 16,8 mld, pari al +79%. Vale a dire, mediamente, 1,6 miliardi di euro per ogni anno, nell’ultimo decennio. Con un balzo significativo nel biennio 2020-’21, con un incremento, determinato dalla pandemia, che ha bloccato i consumi e fatto schizzare i risparmi degli italiani, che, spaventati dal futuro, rimandano gli investimenti preferendo la liquidità. Così, in soli due anni, tra il 2019 e il 2021, i depositi bancari dei bresciani sono cresciuti di quasi 6 miliardi di euro (+18,8%) in linea, peraltro, con quanto è accaduto nel contesto nazionale (+20,4%).
Il dato di Banca d’Italia, fissato al 31 dicembre 2022, porta i depositi della clientela nei 661 sportelli bresciani a 38,1 miliardi di euro, vale a dire, nella media di Trilussa, 30.406 euro procapite. Questo valore, per quello che conta ovviamente un dato medio, risulta di poco superiore a quello del 2021 (30.209 euro di depositi pro capite), ben oltre il dato del 2020 (29.039 euro) e di gran lunga superiore rispetto al 2019, prima della pandemia, quando mediamente i depositi bancari dei bresciani (famiglie e imprese) erano nell’ordine dei 25.404 euro. Un incremento evidente persino nell’appiattimento delle medie. Peraltro, tornando indietro di un decennio, nel 2012, l’ammontare dei depositi bancari dei bresciani pro capite erano nell’ordine dei 18.724 euro pro capite, molti più degli 11.275 ricalcolati nella media per il 2000 ma niente a che vedere con i livelli attuali.
I risparmi nei piccoli Comuni
Depositi bancari che assumono valori ampiamente differenziati nell’analisi dei dati comunali riferiti ai 71 comuni bresciani, con almeno tre sportelli bancari, quelli per cui sono disponibili gli importi da Banca d’Italia. Infatti, oltre ai 33 comuni in cui non ci sono sportelli bancari la normativa sulla privacy oscura il dato per quei 101 comuni in cui sono presenti depositi ma si contano meno di 3 sportelli bancari. Ed è proprio in questi centri, perlopiù piccoli comuni, che nel corso del 2022, aumentano in misura maggiore i depositi bancari, con un saldo di 356 milioni di euro, pari al +7,4%. Un incremento che supera, in valore assoluto, quello definito dall’insieme dei comuni bresciani (+272,7 mln euro) e che, in percentuale, è dieci volte superiore al dato medio per i 205 comuni bresciani (+0,7%). Non è azzardato avanzare l’ipotesi che l’incremento dei depositi bancari, nel corso del 2022, interessa prevalentemente i piccoli centri, ovvero quel centinaio di comuni riservati per cui è disponibile solo il dato cumulativo.
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