Manerbio scommette sul ritorno dei giovani e sull'occupazione
C’è una grande ferita aperta che non si rimargina, ma il grande corpo di Manerbio reagisce. La lunga notte della crisi e del declino non è ancora alle spalle, tuttavia ci sono segnali positivi di risveglio. Le associazioni e il tessuto sociale sono in prima linea insieme all’Amministrazione comunale per favorire la coesione e l’identità, l’economia si muove come dimostrano l’aumento dei mutui bancari e l’ampliamento della Linea Verde.
Resta quel bubbone nel cuore della città, l’area dismessa della Marzotto, su cui ci sono molte idee e insufficienti risorse: un problema, ma anche un’occasione di sviluppo per la città, una volta maturati i tempi e trovata la soluzione. L’importante è che Manerbio conservi, o ritrovi, secondo le opinioni, il senso di comunità per delineare un futuro condiviso. Di questo e di molto altro si è parlato l’altra sera durante l’incontro per illustrare i risultati del IV Rapporto sulla Qualità della vita nei 38 maggiori Comuni bresciani.
Una ricerca che colloca Manerbio al secondo posto, subito alle spalle del capoluogo. Merito della sua vitalità associativa, dell’ambiente, dei servizi, delle opportunità per il tempo libero. Qualche sofferenza ancora nell’economia, ma soprattutto in campo demografico: tanti anziani, pochi giovani, bassa natalità. Manerbio conta ben 165 over 65enni ogni 100 giovani fino ai 15 anni. Un problema, l’invecchiamento della popolazione, ben presente al sindaco Samuele Alghisi, protagonista della serata con il nostro direttore Nunzia Vallini e il direttore territoriale Brescia Sud, Mantova e Cremona di Ubi Sergio Silva Barradas, stimolati dalla domande del vicecaporedattore Claudio Venturelli. «Manerbio è attrattivo per i servizi, ma molti nostri concittadini sono andati ad abitare fuori», ha confermato Alghisi. «L’Amministrazione vuole invertire il trend. Bisogna ripensare al modello di sviluppo con un progetto abitativo diverso, in grado di favorire le coppie giovani».
- I giovani. In questo senso, «il Piano di governo del territorio approvato in ottobre favorisce il recupero e la ristrutturazione delle abitazioni in centro». Negli ultimi due anni, comunque, sono arrivati segnali incoraggianti: «Il saldo migratorio, anche se di poco, è tornato positivo». Il momento sarebbe propizio per mettere su casa, ha commentato Silva Barradas. Tassi bassi, liquidità disponibile, «inoltre Ubi offre prodotti specifici per le giovani coppie». Coglie «un certo fermento a Manerbio, maggiore che in altre zone. Nei primi quattro mesi del 2017 abbiamo erogato il 50% in più di mutui rispetto allo stesso periodo del 2016». In aumento anche i prestiti al consumo. «È ritornata la fiducia».
- Logistica. In ballo a Manerbio ci sono due grandi progetti di investimento. Uno in fase di avvio riguarda Linea Verde, l’altro - ancora a livello di proposta - è un Centro logistico. Alghisi si è soffermato su quest’ultimo, fonte di polemiche. Interessa un’area di 127mila mq. «Il nuovo Pgt non prevede nuove zone di espansione, ma soltanto quelle già individuate da anni che devono essere completate. Il Polo logistico - ha detto il sindaco - dovrebbe sorgere in una zona che fin dal 1998 è destinata a fini produttivi. Preferirei un’azienda manifatturiera, che darebbe più lavoro, ma la proprietà ha tutto il diritto di presentare il progetto e di costruire. È comunque una opportunità per far nascere qualcosa». All’operatore il Comune non chiederà oneri in denaro, ma opere per migliorare la viabilità.
Start up. Dal direttore di Ubi è arrivato anche un messaggio di incoraggiamento: «Per chi volesse intraprendere, avviare una nuova impresa, le possibilità ci sono. Serve un buon progetto che sia sostenibile». Magari nel settore che, in particolare a Manerbio, si sta dimostrando particolarmente vivace: l’agroalimentare. «Ci sono grandi potenzialità nel comparto», ha sottolineato Alghisi. Un ritorno alla campagna, alla natura, al concreto, che segnala «una volontà di recupero del territorio, anche dal punto di vista umano, psicologico, non soltanto economico», ha osservato Nunzia Vallini: «Il cibo è vita, per il corpo ma anche per l’anima».
E visto che si parla di ambiente vale la pena di rimarcare la buona situazione di Manerbio. Grande disponibilità di verde pubblico («Che possiamo mantenere grazie all’opera dei volontari», ha riconosciuto Alghisi), ottima qualità dell’acqua potabile, alta raccolta differenziata grazie all’introduzione del porta a porta, che ha innalzato una percentuale prima piuttosto bassa.
La Marzotto. Su questo grande tema non ci sono novità. «Tanti pensieri ed aspettative, mancano i fondi per realizzarle», ha rimarcato il sindaco. L’area, privata, «resta comunque molto interessante per lo sviluppo di Manerbio». Si vedrà. Consolante è invece la situazione per quanto riguarda la sicurezza. Problemi, come ovunque, ma meno che in altre aree della provincia. In questo senso, ha sottolineato Vallini, «conta molto il senso di responsabilità dei cittadini, il sentirsi comunità coesa che si prende cura degli altri e favorisce una vigilanza attiva». Da affiancare all’opera delle forze dell’ordine, a Manerbio presenti con Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia locale. «A breve - ha chiuso il sindaco - reintrodurremo anche la videosorveglianza che era venuta a mancare».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato