Cresce l'e-commerce e aumentano i reati informatici
I reati informatici vengono commessi da «chiunque, alterando in qualsiasi modo il funzionamento di un sistema informatico, telematico o intervenendo senza diritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico o ad esso pertinenti, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno». L’esigenza di punire questi reati è emersa alla fine degli anni Ottanta, quando è iniziata la migrazione sulle reti telematiche della maggior parte delle nostre attività lavorative e sociali. In modalità telematica facciamo shopping, parliamo con gli amici, controlliamo i nostri conti, paghiamo le bollette, si seguono corsi di laurea e post-laurea. Insomma ci troviamo in un mondo digitale, dove tutto gira intorno a questa nuova dimensione dove si sviluppano delle attività, quali, ad esempio, l’e-commerce, l’e-government, l’home-banking, il trading online che consentono di rendere più efficiente la società nel suo complesso, ma, al contempo, la rendono estremamente net-centrica.
E i delitti informatici, come ci raccontano puntualmente le statistiche del Ministero dell’Interno, crescono negli ultimi anni e, a differenza di quasi tutte le fattispecie di reato, non declinano nel 2020. Guardando allo scenario nazionale i delitti informatici denunciati alle forze di polizia e all'autorità giudiziaria tra il 2015 e il 2019, passano da 9.857 a 16.148 (+64%) e si può supporre che si tratti della punta di un iceberg poiché le denunce per questa fattispecie sono una proiezione della realtà che appare decisamente più ampia.
La situazione nel Bresciano
La provincia di Brescia non è da meno poiché le denunce relative a delitti informatici salgono dalle 207 del 2015 alle 1.014 del 2019 con un incremento del +389%. Poi arriva la pandemia e, nel 2020, in provincia di Brescia sono stati denunciati 1.334 delitti informatici, 320 in più rispetto al 2019, con un ulteriore incremento, su base annua, del +31,6%.
Ben 125 dei 205 comuni bresciani, nel 2020, non sono stati interessati da alcuna denuncia di delitto informatico. Il che, come osservato, non esclude il manifestarsi di tale fattispecie. Una cinquantina di comuni registra meno di dieci denunce e solo 27 centri sono in doppia cifra con Brescia, con il maggior numero di denunce (355) che precede Desenzano del Garda (80), Edolo (69), Orzinuovi (62), Bagnolo Mella (53), Carpenedolo (45), Ghedi (44), Erbusco (41), Cologne e Verolanuova (38).
Nei dieci comuni con il maggior numero di denunce per delitti informatici si concentrano 825 casi, quasi due terzi del totale provinciale. Davvero curioso. Peraltro guardando alla densità dei delitti informatici in rapporto alla popolazione residente, le 1.334 denunce registrate nel 2020, determinano un dato medio provinciale è di 1,1 denuncie per ogni mille abitanti, valore che sale a 1,8 per il Capoluogo.
L’indice di delittuosità tocca livelli più elevati in quattro comuni camuni: Cedegolo con 22 denunce pari a 19,9 per ogni mille abitanti, Edolo (69, 15,5 x 1000 ab), Vezza d'Oglio (16, 10,9) e Vione (4, 6,3). Allo stesso modo con indici superiori alla media provinciale (1,1 denunce ogni mille abitanti), si trovano: Borgo S. Giacomo (30 denunce, 5,6 x 1000 ab), Orzinuovi (62, 5 x 1000 ab), Verolanuova (38, 4,7), poi Cologne (38 denunce, 5,1 x 1000) e Erbusco (41, 4,8).
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