Consumo di suolo, in quindici anni si è cementificato più di Milano
Quasi 3mila ettari di suolo consumato in provincia di Brescia tra il 2006 e il 2022. Questo è quanto emerge dai dati contenuti nel rapporto 2023 dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. In questo quadro la provincia di Brescia «vanta» il maggior consumo di suolo in Lombardia tra il 2006 e il 2022 con 2.977 ettari, precedendo Milano (2.421 ettari), Bergamo (1.990 ettari) e doppiando Mantova e Pavia, che consumano meno di 1.500 ettari. Nel quadro nazionale Brescia è al quarto posto per la superficie di suolo consumato tra il 2006 e il 2022, preceduta sola da Roma, Lecce e Bari.
L’ondata
Certo, la nostra provincia ha un territorio esteso (478.600 ettari) e l’ondata cementizia non è paragonabile a quella degli anni precedenti la crisi economica. Basti pensare che dal 1999 al 2007 sparivano in media oltre 800 ettari di suolo ogni anno. Eppure, anche se a ritmi quattro volte inferiori ad una decina di anni fa, il consumo del suolo è tornato a crescere. Tuttavia va considerato che la provincia di Brescia, appunto grazie alla sua vasta superficie e alla presenza di ampie zone montane e dei laghi, alla fine del 2022, ha sottratto alla natura «solo» il 10,5% del suo territorio. Un indice di consumo del suolo più basso di quello della media regionale (12,2%), lontano dal 40,7% di Monza-Brianza, dal 31,8% di Milano e dal 21% di Varese e in linea, tutto sommato, con le altre province e superiore solo a quello di Pavia (9,5%), Verbano-Chuiso-Ossola (2,8%) e Sondrio (2,6%).
Tra il 2006 e il 2022
Peraltro, anche nell’ambito del territorio provinciale si evidenziano dati interessanti considerando i due principali parametri osservati: l’incremento netto di consumo del suolo tra il 2006 e il 2022, e la quota percentuale di suolo consumato sul totale della superficie comunale. Analizzando il consumo di suolo, in valore assoluto (tra il 2006 e il 2022) quattro comuni superano abbondantemente i 100 ettari: Ghedi (170,6), Chiari (150,5), Montichiari (112,9 e Desenzano del Garda (107,4 ha) precedendo Rovato (93,3), Calcinato (92,8), Lonato del Garda (87,4) e Brescia (84,5).
Scorrendo la graduatoria dei consumi di suolo emerge nettamente come questo fenomeno si concentra nella fascia centrale della provincia per toccare valori minimi nelle aree della montagna interna, con 35 comuni nei quali in 16 anni non si consuma più di un ettaro e azzerarsi del tutto in 5 comuni montani: Pertica Bassa, Magasa, Treviso Bresciano, Malegno e Irma.
Il consumo sul totale
Non troppo dissimile, dal punto di vista della collocazione territoriale, il quadro che emerge considerando la percentuale di suolo consumato sulla superficie comunale che, nella media provinciale, tra il 2006 e il 2022 è nell’ordine dello 0,6%. Un dato che, tuttavia, arriva a superare il 5,3% a Castegnato che precede Montirone (4,5%), Ospitaletto (4,4%), Castrezzato (4,1%), Chiari (4%) ed è comunque superiore al 3% anche a Travagliato (3,8%), Rovato (3,6%), Flero (3,3%) e di poco inferiore a Mazzano (2,9%), Ghedi, Calcinato, Castenedolo e Nuvolera (2,6%). Brescia, in questa prospettiva si ferma allo 0,9%, in un quadro generale nel quale la metà dei comuni bresciani, tra il 2006 e il 2022 consuma meno dello 0,5% della propria superficie.
I Comuni con più cemento
Quello che, tuttavia, rappresenta il dato strutturale è la parte di territorio consumato sul totale della superficie che, se nella media provinciale per il 2022 si attesta al 10,5%, vede nel vasto e articolato territorio bresciano un’ampia gamma di condizioni dal 45,8% di Ospitaletto allo 0,6% di Saviore dell’Adamello. Sono una quarantina i comuni bresciani che hanno già consumato oltre il 21% del loro territorio, un valore doppio rispetto alla media provinciale e, tra questi, una dozzina supera il 30% di copertura del proprio suolo. Comuni in gran parte concentrati nell’area metropolitana: Ospitaletto (45,8%), Brescia (44,1%), Castegnato (38,7%), Roncadelle (38,3%), San Zeno naviglio (35,1%), Rezzato (34,5%), Flero (34,2%), Castel Nella (33,7%), Mazzano (33%), e Travagliato (32,4) con valori elevati anche a Cividate Camuno (32,4%) e Capriolo (30,2%).
Non occorre essere geografi per evidenziare in questo gruppo di comuni dell’area metropolitana il cuore grigio cemento della provincia. Un’area che, del resto, si inserisce al centro di un’ampia fascia di comuni che attraversa il territorio provinciale da Paratico-Palazzolo-Chiari fino a Bedizzole-Ghedi-Montichiari, dove quasi tutti i centri presentano un indice di consumo del suolo superiore al 21%, oltre il doppio della media provinciale (10,5%). Fuori da questa linea spessa pochi comuni registrano percentuali di suolo consumato elevate. Negli ultimi 16 anni i primi 20 comuni per consumo del suolo, gli stessi che hanno già un percentuale di suolo consumato elevata, hanno coperto oltre 1.500 ettari di superficie, più della metà del totale provinciale.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato