Commercio e servizi, dove sono più attive le imprese femminili
Fare impresa è un’impresa. Lo è per tutti ma, certamente, è un’impresa ancora più complessa per una donna. Non occorre fare grandi studi per avanzare questa osservazione. Le imprese guidate da donne sono meno di quelle con un imprenditore uomo. Molte meno. Tuttavia l’iniziativa imprenditoriale femminile nel Bresciano risulta assolutamente rilevante dal momento che, a fine 2023, si contavano 24.279 imprese guidate da donne, pari al 20,7% del totale delle imprese registrate in provincia.
L’analisi realizzata dal Servizio Studi della Camera di Commercio di Brescia, su dati del Registro Imprese-Infocamere documenta come sia un dato ormai consolidato poiché le imprese femminili erano 24.438 alla fine del 2022 e 24.316 alla fine del 2021. Del resto, anche tornando agli anni pre pandemia, il contributo delle imprese femminili all’economia provinciale è sempre stato una costante, con valori che oscillavano dalle 23.874 unità del 2015, alle 23.909 del 2019, con un piccola flessione solo nel 2020, con 23.867 imprese. Poi, con la ripresa post pandemia, le imprese femminili hanno superato quota 24mila, fino ad arrivare alle attuali 24.279.
Cosa sono
Si definiscono «imprese femminili» le imprese la cui partecipazione di donne risulta complessivamente superiore al 50%, tra quote di partecipazione e cariche attribuite. Le imprese femminili nell’ultimo decennio rappresentano costantemente oltre il 20% del totale delle imprese del territorio. Il terziario si conferma l’ambito economico in cui opera il maggior numero di aziende «rosa»: il commercio, alla fine del 2023, è il settore più consistente, poiché conta 5.505 attività, quasi il 23% delle imprese femminili, ma quote rilevanti si registrano anche per le attività dei servizi alla persona (che comprendono le attività come parrucchiera e estetista, lavanderia e anche i servizi di wellness, con 3.273 imprese, il 13,5% del totale).
I settori
Un risultato significativo perché il settore dei servizi alla persona è un comparto a forte connotazione femminile, dato che quasi 6 imprese su 10 sono guidate da donne. Tra i settori a forte connotazione femminile si distinguono i servizi di assistenza sociale e sanitaria (servizi per anziani, centri di medicina estetica etc.) e di istruzione, ambiti nei quali circa tre imprese su dieci sono guidate da donne. Volumi rilevanti di imprese femminili si trovano anche nelle attività dell’alloggio e, soprattutto, della ristorazione (2.868 imprese, l’11,8%), nelle attività manifatturiere (2.087, l’8,6%) e in quelle immobiliari (1.953, l’8%). Ma la presenza di imprese femminili pervade tutti i comparti di attività economica, dall’agricoltura (1.939 imprese, l’8% del totale) alle attività professionali (1.478, il 6%), ai servizi di informazione e comunicazione (601 imprese), comparto che comprende molte attività che si occupano di produzione di software e consulenza informatica.
Circa il 60% delle imprese femminili sono ditte individuali, ma l’esame delle dinamiche degli ultimi anni evidenzia come stia aumentando il numero delle società di capitale, che rappresentano oggi circa il 26% del totale.
In provincia
Le 24.279 imprese guidate da donne nel Bresciano, alla fine del 2023, sono presenti in tutto il territorio provinciale con numeri rilevanti a Brescia, dove si trovano 5.027 imprese, e nei centri maggiori come Desenzano del Garda (755), Montichiari (435), Rovato (421) e Darfo Boario Terme (417). Se in una sessantina di comuni bresciani le imprese femminili superano le 100 unità, è significativo considerare che anche nei più piccoli centri della provincia ci sono almeno tre attività guidate da donne.
Proprio nei Comuni di minori dimensioni l’incidenza delle imprese femminili sul totale delle imprese tocca le punte più elevate, con il 66,7% di Paisco Loveno (6 imprese femminili su 9 totali), Monno 45,3%, Saviore dell’Adamello (34%), Mura (32,2%), Cedegolo (31,6%) Irma (31,3%), Vezza d’Oglio (31,2%), Anfo (30,8%) e Bovegno (30,2%): valori decisamente superiori al 20,7% della incidenza media provinciale. Se 5.027 imprese femminili localizzate nel capoluogo rappresentano il 20,6% del totale, nei centri maggiori la presenza di imprese «rosa» oscilla sensibilmente dal 25,7% di Darfo Boario Terme al 17% di Calcinato.
Con una incidenza più elevata a Desenzano del Garda (24,2%), Sarezzo (24%), Gardone Val Trompia (23,1%), Nave e Manerbio (22,2%) e valori decisamente inferiori al 19% a Ospitaletto (17,5%), Montichiari, Cazzago San Martino, Bedizzole, Villa Carcina, Leno, Orzinuovi e Castel Mella (18,7%). Considerando i Comuni con più di 5mila abitanti l’incidenza delle imprese femminili sul totale risulta maggiore nei centri rivieraschi come Sirmione (27%), Manerba del Garda (25,3%), Toscolano Maderno (25,2%), Iseo (25%) e Pisogne (24,8%) rivelando il ruolo delle imprese guidate da donne nell’ambito delle attività del turismo. Un segnale positivo per il futuro. Tuttavia, nel campo dell’imprenditoria la parità di genere resta ancora una chimera.
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