Aumentano i reati, ma restano sotto la soglia del periodo pre-Covid

Gran parte di questo aumento, ben 5.005 denunce, è dovuto all’impennata dei delitti informatici
Scippo della catenina - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Dopo il calo drastico nel corso del 2020, con i mesi di lockdown, tornano ad aumentare i reati denunciati in provincia di Brescia, pur restando su valori assai inferiori rispetto a quelli pre pandemia. Nel 2021, infatti, i reati denunciati nel territorio provinciale sono stati 39.585, qualcosa di più rispetto alle 33.818 denunce al 2020, ben al di sotto delle 43.395 registrate nel 2019. In altri termini i delitti denunciati nel 2021 sono 5.767 in più rispetto al 2020, pari al +17,1% e, tuttavia, restano 4.285 in meno rispetto al dato del 2019, pari al -9,8%. Giova inoltre considerare che la gran parte di questo aumento, ben 5.005 denunce, è dovuto all’impennata dei delitti informatici. Dopo anni di discesa costante, nel 2021, si registra, quindi, un leggero aumento che non sembra tuttavia contraddire la dinamica generale.

Il trend degli ultimi anni

Infatti allargando lo sguardo all’ultimo settennio, la dimensione del calo dei delitti nel bresciano appare decisamente rilevante se consideriamo che, nel 2015, superavano quota 54mila mentre oggi, nonostante il rimbalzo del 2021, siamo ancora nettamente sotto quota 40mila. In pochi anni si registra un calo consistente delle denunce. Dati incontrovertibili che segnalano una chiara tendenza che dovrebbe invitare alla prudenza chi continua ad alimentare la paura e la insicurezza. Non è così. E non è così, neppure nel più ampio contesto nazionale.

In Italia, nel 2021, il totale dei delitti denunciati è stato pari a 2.071.859, con un incremento del +9% rispetto all’anno prima, quando se ne annotarono 1.900.624. Giova tuttavia considerare che nel 2013 i reati denunciati arrivarono a sfiorare i 2,9 milioni  (2.892.155) con un riduzione quindi tra il 2013 e il 2021 nell’ordine del - 28,4%.

Restando in provincia di Brescia si osserva come, nel 2021, nel Comune capoluogo si concentra una parte rilevante della delittuosità, con quasi 10 mila denunce, praticamente un quarto del totale provinciale. Ma, ovviamente, forte, anche se non esaustiva, è la correlazione tra delittuosità e dimensione demografica e alle spalle di Brescia si collocano Desenzano (1.974 denunce), Montichiari (893), Chiari (724), Roncadelle (692), Rovato (656) e, con oltre 500 denunce, Gussago, Palazzolo sull'Oglio, Darfo Boario Terme e Lumezzane.

Per altro verso potremmo dire che «piccolo è meglio» se, come risulta dai dati del Ministero dell’Interno, Irma e Valvestino registrano una sola denuncia di reato. Peraltro se, nel confronto tra le denunce nel 2021 e quelle del 2020, nel complesso provinciale, i delitti aumentano (+5.767, +17,1%) in una sessantina di comuni, perlopiù poco popolosi, si registra una diminuzione delle denunce.

Lo scarto maggiore tra le due annualità, se si esclude il Comune capoluogo che tuttavia segna in incremento percentuale (+14,1%)  inferiore alla media provinciale, si evidenzia a Desenzano con +502 denunce, pari al +34,1%, il doppio della media provinciale. All’estremo opposto la condizione di Vobarno che, nel 2021, registra 41 denunce di reato in meno rispetto all’anno precedente (-17,7%). Ma se proviamo a saltare il riferimento al 2020, l’anno orribile della pandemia, e guardiamo ai dati del 2021 in confronto con quelli del 2019 emerge come nella maggior parte dei comuni bresciani si denunciano meno reati. Una riduzione che, in percentuale, è a doppia cifra in molti dei comuni più popolosi con Brescia che «perde» quasi 1.600 denunce (-13,8%). Il resto, come si dice, sono chiacchiere.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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