Aumenta l'occupazione nel 2021, ma non raggiunge ancora i livelli pre-Covid

Il recupero rispetto al 2020 interesserebbe quasi esclusivamente i lavoratori alle dipendenze
Nel 2021 aumenta l'occupazione nel Bresciano
Nel 2021 aumenta l'occupazione nel Bresciano
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Aumenta l'occupazione in provincia di Brescia nel corso del 2021 rispetto all'anno precedente, ma resta ancora al di sotto dei livelli pre pandemia. Brescia, nel 2021, secondo i dati dell'indagine campionaria dell'Istat, con 542mila occupati ne guadagna circa 9mila rispetto al 2020, quando erano 533mila ma, nonostante il recupero, conta 11mila occupati in meno rispetto al 2019, anno in cui si toccò il tetto di 553mila occupati.

Il recupero rispetto al 2020, come la riduzione rispetto al 2019, secondo i dati dell'Istat, interesserebbe quasi esclusivamente i lavoratori alle dipendenze poiché nel triennio in esame i lavoratori indipendenti restano ancorati alle 108-107mila unità.

Cosa si intende per «occupato»

Giova, inoltre, considerare che le indagini campionarie dell'Istat sono abbastanza generose nella definizione di «occupato», una condizione che comprende le persone di 15 anni e più che, nella settimana dell'indagine campionaria, hanno svolto «…almeno un'ora di lavoro in una qualsiasi attività che preveda un corrispettivo monetario, o in natura, oppure hanno svolto almeno un'ora di lavoro non retribuito nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente». Insomma occupato non vuole dire sistemato. Ma questi sono i numeri.

I numeri nel Bresciano

Tra la media annua del 2019 e quella del 2021, gli occupati, in provincia di Brescia, si riducono quindi di 11mila unità, pari al -2%. La riduzione degli occupati interessa in misura maggiore le femmine (-7 mila, pari al -3,1%). Nel triennio 2019-2021 aumenta il numero degli occupati in agricoltura e nelle costruzioni (+10mila) che, tuttavia, tra il 2009 e il 2019 avevano perso oltre 20mila occupati.

L’analisi dei settori

In lieve riduzione nell'ultimo triennio (-4mila) l'occupazione nel complesso, vasto e assai articolato, delle attività dei servizi alle persone e alle imprese che, giova ricordarlo, tra il 2009 e il 2019 avevano visto aumentare di 26mila gli occupati (+9,2%) e che, nel 2021, contano 305mila occupati.

Il confronto tra il 2019 e il 2021 segna una decisa flessione dell'occupazione nelle attività industriali (-20mila lavoratori), che riassorbe l'intero aumento segnato tra il 2009 e il 2019 (+21mila, +11%), riportando l'occupazione industriale, nel 2021, sui livelli del 2009 (182mila lavoratori).

Cosa dicono i numeri dell’Inps

Questo, per grandi linee, è il quadro generale fornito dall'Istat che viene ricavato da un'indagine campionaria e si ferma al dato provinciale. Per la nostra indagine abbiamo cercato di andare oltre utilizzando i dati di fonte Inps, forniti dalla Camera di Commercio di Brescia. Dati reali che, tuttavia, fanno riferimento all'economia privata e, ad esempio, non comprendono quindi i dipendenti pubblici e nel caso di imprese con localizzazioni fuori provincia si riferiscono al totale su tutto il territorio nazionale. Dati che comunque ci consentono un agile raffronto a livello comunale e che, nel complesso confermano la tendenza tracciata dall'Inps evidenziando, tra il 2020 e il 2021, un incremento di 13.379 addetti, dipendenti e indipendenti, pari al +3,2%.

Il dettaglio dei dati di fonte Inps evidenzia come questo trend non sia omogeneo nel territorio provinciale poiché interessa 139 comuni, a fronte di una sessantina di comuni che, nel 2021, contano meno addetti privati rispetto all'anno precedente e ad alcuni casi con valori eguali.

Gli incrementi di addetti più significativi, in valore assoluto, si riscontrano a Brescia (+4.257, pari al +4,1%), Rodengo Saiano (+1.624), Chiari (+390), Gussago (+345), Bedizzole (+316) con saldi oltre le 200 unità anche a Montichiari, Castel Mella, Travagliato, Desenzano del Garda, Sarezzo, Limone sul Garda, Lonato del Garda ed Esine.

Se per alcuni dei 60 comuni con saldo negativo degli addetti privati lo scarto è minimo, in alcuni casi gli addetti nel 2021 sono decisamente meno rispetto al 2020 e superano le cento unità nel caso di Rovato (-267, -4,1%), Roncadelle (-211, -6,2%), Capriano del Colle e Ponte di Legno (-136), Ghedi (-123), Berzo Inferiore (-109).

Considerati in percentuale, ed escludendo i piccolissimi comuni, proprio Berzo Inferiore segna lo scarto negativo più elevato (-14,2%) precedendo Ponte di Legno (-13,6%) e Sulzano (-11,6%). In altri termini i dati degli addetti privati di fonte Inps evidenziano come la pandemia abbia lasciato il segno nella dinamica dell'occupazione nei comuni bresciani segnalando, in alcuni casi, evidenti segnali di ripresa ed in altri il permanere di criticità che la timida ripresa occupazionale del 2021 non è stata in grado di recuperare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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