Unioni dei Comuni, Breno e Bienno verso una nuova alleanza

In Vallecamonica le geometrie sono sempre state piuttosto variabili. Resistono le più longeve
Una veduta di Breno
Una veduta di Breno
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È sempre stata una situazione «a geometrie variabili» quella delle Unioni di Comuni in Vallecamonica. Nate precocemente, tra le prime in Italia, alcune arrivate indenni e piuttosto in forze sino a oggi (come quelle dell’Alta Vallecamonica e della Valsaviore) e altre in continuo movimento (come quelle della media e bassa Valle: quella tra Artogne, Piancamuno e Gianico ormai non esiste più).

Ci sono Comuni che sono entrati e usciti dalle Unioni negli ultimi anni. Al punto che, oggi, è allo studio una nuova aggregazione, formata da Municipi «fuoriusciti» e da altri che probabilmente si preparano a fare le valigie (o perlomeno ci stanno pensando) dalla loro «casa». In campo ci sarebbero, ma le bocche sono assolutamente cucite, Breno, Bienno e probabilmente Cividate, più un possibile quarto Comune, che deve ancora essere convinto sino in fondo e resta top secret.

Breno ha salutato l’Unione degli Antichi borghi già alcuni anni fa in aperta polemica ed è rimasto orfano di un’aggregazione negli ultimi tempi, seguendo la strada del vicino Bienno, che era uscito dalla medesima aggregazione già qualche anno prima, senza più scegliere di unirsi ad altri. Cividate, invece, ne fa ancora parte, e anzi ha messo pure a disposizione la nuova sede dell’Unione in via Roma.

Come detto, nulla è scritto e nulla è deciso, ma che gli amministratori ci stiano ragionando è realtà. Tra i pregi di questa nuova eventuale Unione di municipi in media Vallecamonica ci sarebbero la continuità territoriale e il fatto di essere paesi di medie dimensioni, strutturati per dipendenti e funzioni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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