Un anno di mandato per Laura Castelletti: ecco le prossime sfide

La sindaca di Brescia ha incontrato la stampa per tracciare un bilancio di questi 12 mesi: «Avanti tutta con il tram, via ai lavori per l'impianto di atletica e della ginnastica artistica. Il Museo di Scienze? Mi piacerebbe, ma per ora non ci sono i fondi»
La sindaca Laura Castelletti - © www.giornaledibrescia.it
La sindaca Laura Castelletti - © www.giornaledibrescia.it
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L’avvio della bonifica della Caffaro di via Nullo, un risanamento che sarà «visibile a tutti già nei prossimi due anni» con la demolizione di silos e capannoni, il via - di qui alle prossime settimane - al bando del Demanio per mettere in moto la cittadella dei servizi nell’ex caserma Papa (con la sede di Motorizzazione, Guardia di Finanza e Dogane, un progetto che vale, complessivamente, circa 39 milioni di euro). E, poi, il via ai lavori - previsto già nelle prossime settimane - sia per dare vita all’impianto indoor sia per realizzare il polo per la ginnastica artistica.

La sindaca di Brescia Laura Castelletti ha incontrato la stampa per tracciare l’affresco di questo primo anno di mandato, un’esperienza che definisce al tempo stesso «entusiasmante e incalzante», per poi confessare: «Spesso mi sottolineano che sono la prima sindaca donna alla regia della Loggia e mi chiedono come io abbia vissuto questo aspetto. La verità è che per certi versi non mi sono goduta neanche il risultato, perché da donna ci si sente in dovere di dimostrare in ogni momento che te lo sei meritato». Quella con la sindaca più che una conferenza stampa è stato un convivio, iniziato sì con un riepilogo delle puntate precedenti (alias: un resoconto di quanto è stato realizzato in questi primi dodici mesi di Amministrazione) e con il cronoprogramma dei progetti alle porte, ma senza schivare i temi (e i grattacapi) politici.

Capitale della Cultura

La prima pagina del libro degli obiettivi centrati inizia dall’anno di Capitale della Cultura: «È stato per me un orgoglio sentire il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dire a Pesaro di prendere esempio da Brescia e Bergamo. Vogliamo sfruttare quest’opportunità e lo stiamo facendo su diversi fronti»: dalle iniziative culturali al turismo.

Sul tavolo c’è il Piano strategico della Cultura, ma Castelletti non nasconde che le lungaggini tecniche che hanno rallentato (di parecchio) l’apertura del teatro Borsoni in via Milano siano state una brutta sorpresa e confessa: «Io non urlo mai, ma per il Borsoni l’ho fatto. Abbiamo una programmazione definita con il Ctb che purtroppo abbiamo dovuto continuare a fare slittare». Un orizzonte ora c’è ed è settembre, quando è prevista (in modo perentorio) la prima apertura di un sipario anche simbolico, perché segno dell’impronta sociale con cui la cultura può e sa trasformare i luoghi e, a cascata, le comunità.

Restando con lo sguardo sulla Porta ovest della città, in via Milano a ripartire sarà anche il capitolo servizi: il periodo chiave per il consultorio è luglio. Le spunte sull’agenda di mandato sono parecchie: l’Osservatorio del turismo con l’Università Cattolica, la rete dei Consigli di quartiere che sono ormai diventati comunità e che - dopo la prima prova generale - hanno ora un nuovo regolamento, il Piano per il commercio, gli Stati generali dei giovani, la Cabina di regia per Aria e clima, la ripartenza degli Osservatori con la riunione periodica della Giunta dei sindaci, la sfida del tram (progettazione della linea 2 inclusa), il lavoro trasversale per quella Brescia città europea che la sindaca vuole tratteggiare: il riconoscimento per il progetto Gemello digitale è un primo passo, a cui si aggiunge l’ingresso di Brescia nel Network Eurocities, la principale rete delle città europee.

Urbanistica

Alle porte c’è anche il completamento della riorganizzazione della macchina comunale: la prossima settimana entrerà in servizio la nuova dirigente del Settore Urbanistica, Elena Todeschini (prima di casa a Bergamo). Proprio l’assessorato all’Urbanistica ha di fronte a sé la sfida del nuovo Piano di governo del territorio: «Abbiamo già iniziato il lavoro sul piano strategico, l’anno prossimo si inizierà ad approfondire il disegno della città futura» chiarisce Castelletti.

Anche se qualche bussola sulle cosiddette grandi opere c’è già: il progetto Sanpolino (i 69 alloggi che saranno realizzati grazie ai fondi Pinqua, confluiti nei finanziamenti Pnrr inizialmente legati all’area della ex torre Tintoretto) è stato ufficializzato in una delibera approvata proprio oggi dalla Giunta, mentre sul destino del comparto di San Polo resta il silenzio di Redo Sgr: «Abbiamo tentato fino all’ultimo giorno di portare avanti il disegno originario, ora si vedrà».

Poi ci sono i grandi must. Il Musil resta un’incognita: «So che sono al lavoro, ho dato mandato di incassare la fideiussione», mentre il Museo di Scienze non ha per ora alcuna prospettiva: c’è il sogno di realizzarlo, ma nessun fondo a disposizione.

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