Salvini e l’intesa con Orbán: «Andremo nei Patrioti d’Europa»
Alla domanda «Andrete con i Patrioti d’Europa di Orbán?» la risposta è stata un secco «Sì». Matteo Salvini - intervenuto alla festa della Lega di Adro - è brevissimo e conciso, ma dà un segnale forte e importante in vista dei nuovi schieramenti all’interno del Parlamento europeo, che si delineeranno per forza di cose nei prossimi giorni, perché tutti i gruppi dovranno essere formati entro il 15 luglio, un giorno prima della seduta inaugurale a Strasburgo.
Il nuovo schieramento
Il vicepremier conferma così quello di cui si parlava da giorni e che nelle ultime ore si stava concretizzando sempre di più. «Domani si chiudono i lavori per i gruppi dell’Europarlamento e qualcuno a sinistra dovrà prendersi il Malox, perché la Lega farà parte della terza forza in campo», scandisce il leader dal palco franciacortino, convalidando quella che ormai non è più solo un’ipotesi.
L’estrema destra europea avrà così una nuova casa, che accoglierà anche la Lega. L’alleanza tra il primo ministro ungherese Orbán, il leader del Partito della libertà austriaco Kickl e quello ceco del partito populista Azione dei cittadini insoddisfatti Babis aveva già trovato il supporto dei partiti estremisti di Portogallo, Spagna, Olanda e Danimarca.
Adesso - finita la campagna elettorale - anche Le Pen si unirà al gruppo sovranista, seguendo così Salvini. Il Rassemblement national porterebbe 30 eurodeputati, la Lega 8: in totale Patrioti d’Europa supererebbe quota 80 seggi. Un numero che gli consentirebbe di diventare il terzo gruppo, davanti ai conservatori di Giorgia Meloni e dietro solo ai popolari e ai socialisti. Naturalmente, numeri alla mano, Identità e democrazia scomparirà.
La situazione all’estero
È dunque tempo di importanti cambiamenti a livello europeo e Matteo Salvini è pronto a scendere in campo con una squadra diversa, che potrebbe dargli molto più risalto. Oltralpe è però arrivata la sconfitta elettorale di marine Le Pen. Una sorpresa se si considera che una maggioranza assoluta del Rassemblement national non era poi così irrealizzabile.
«In Francia hanno dovuto mettersi tutti insieme per fermare il voto democratico a Marine Le Pen - precisa il vicepremier -. Voglio proprio vedere come Macron e i comunisti riusciranno a governare insieme. Nel Regno Unito ha vinto la sinistra e vogliono già aprire i confini ai migranti. Spero almeno che Biden tra poco possa venire in vacanza in Franciacorta, lasciando così il suo posto».
In Italia
Il ministro ha toccato però anche temi nazionali: la riforma della giustizia, l’elezione diretta del presidente della Repubblica, l'autonomia, il blocco all'immigrazione clandestina e il taglio delle tasse sono gli obiettivi principali. «Siamo partiti dal federalismo e finalmente siamo arrivati alla legge per l’autonomia differenziata - evidenzia -. Il nostro paese sarà più unito».
Infine Matteo Salvini è intervenuto in merito all’episodio che ha segnato il Bresciano negli ultimi giorni. «A ottobre ci sarà la sentenza di primo grado del mio processo perché nel 2019 bloccai gli sbarchi clandestini in Italia - spiega -: rischio 15 anni di galera. Il governatore della Liguria Toti è agli arresti domiciliari. E poi c’è una persona, già condannata in appello per aver ucciso e sciolto in un forno suo zio, libera (Il riferimento al caso Bozzoli è fin troppo evidente, ndr). La giustizia non può funzionare così».
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