Decreto Flussi, il Pd di Brescia: «Sistema obsoleto, serve riforma»

«Un sistema obsoleto che non risponde più alle necessità del tessuto produttivo e delle famiglie e si basa sulla velocità di invio piuttosto che su una reale programmazione dei fabbisogni occupazionali». Definisce così il gruppo consiliare in Loggia del Pd l’attuale sistema di ingresso dei lavoratori stranieri, il Decreto Flussi con il cosiddetto Click day. Per i Democratici è urgente una riforma strutturale che garantisca efficienza ed equità nell’accesso al mercato del lavoro, evitando le distorsioni causate dal sistema attuale di gestione delle quote migratorie.
Da qui l’ordine del giorno depositato dal gruppo che chiede all’Amministrazione Comunale di farsi portavoce con il Governo per sollecitare una riforma strutturale del Decreto Flussi, anche tramite un tavolo di confronto a livello nazionale.
«Nel Click day 2025 il sistema è andato in blocco, rendendo impossibile caricare le domande – ricorda Beatrice Nardo –. È un sistema che non tiene contro delle reali necessità delle aziende e delle famiglie e penalizza micro imprese e appunto famiglie che non hanno consulenti per aiutarle ad accedere a una procedura complessa». La Nardo aggiunge: «Il centrodestra ha invocato maggiore attenzione all’inserimento dei minori non accompagnati. Su 300, nel nostro territorio, quasi tutti sono soggetti a percorsi di formazione per l’ingresso nel mondo del lavoro. Il centrodestra farebbe meglio a sollecitare un sistema più efficiente per l’ingresso dei lavoratori stranieri».
Il sistema economico della nostra provincia, ricordano dal Pd, «non solo l’industria ma anche l’agricoltura, il turismo, l’artigianato, lamenta carenza di manodopera». «Il fabbisogno di lavoratori stranieri supera di cinque volte le quote stabilite dalla legge rammenta Laura Giuffrida – Nel 2023, nella nostra provincia, a fronte di 74mila ingressi autorizzati sono stati solo 17mila i lavoratori stranieri convocati in Prefettura». Pietro Ghetti pone l’accento «sui bisogni delle famiglie con anziani che hanno necessità di qualcuno che si occupi di loro». Infine Daniela Del Ciello: «Non capisco perché tra gli intermediari autorizzati non ci siano i patronati. Bisognerebbe inserirli».
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