Legge di bilancio, per Azione avrà «ricadute negative su Brescia»
«La Legge di bilancio del Governo Meloni non agirà in maniera positiva su settori chiave come la sanità, l’istruzione e la ricerca e lo sviluppo del tessuto produttivo e questa cosa finirà con avere inevitabili ricadute negative anche sulla nostra città».
L’incontro
A lanciare l’allarme è l'onorevole bresciano di Azione, Fabrizio Benzoni, che in mattinata ha illustrato nella sede del partito, in piazza Bruno Boni, gli emendamenti presentati dalla formazione politica guidata da Carlo Calenda. Presente in streaming anche l’onorevole Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la Famiglia nei governi Conte 2 e Draghi, che a Roma sta seguendo in Commissione Bilancio la manovra, la cui approvazione avverrà entro la fine dell’anno.
«Stiamo conducendo una grossa battaglia sull’automotive: Azione è protagonista della richiesta di audizione di Stellantis in Commissione – ha spiegato Benzoni –. Stiamo parlando di un settore fondamentale, che incide sensibilmente sul Pil italiano e bresciano, che l’anno prossimo potrebbe essere causa della recessione del Paese. In tutto ciò l’80% del Fondo Automotive viene completamente tagliato nella Legge di bilancio».
Gli effetti su Brescia
E nel Bresciano che effetti potrà avere la manovra? «Disastrosi se pensiamo che si fonda sui tagli agli enti locali – prosegue Benzoni –, che sono già in sofferenza. È poi previsto il taglio di 1 milione netto di trasferimenti per il nostro metrò cittadino, per il quale presenteremo un emendamento in Commissione Bilancio».
Verrà inoltre ripresentato un emendamento per i fondi mai arrivati a tre comuni bresciani i cui progetti sono stati giudicati finanziabili nell’ambito del «Bando Bellezza» istituito dal Governo Renzi.
Le prime necessità
Secondo Azione vi sono alcune precise necessità che non possono essere assolutamente ignorate dalla Legge di Bilancio. Tra queste ci sono gli investimenti sulla Sanità «che nella manovra risultano del tutto inadeguati per coprire le criticità di un sistema che anche la Corte dei conti e la Banca d’Italia hanno definito in sofferenza – sostiene Bonetti –. Noi chiediamo di portare l’aumento del fondo a 6,8 miliardi: il Governo prevede una aggiunta di 1,3 miliardi, ma è una cifra insufficiente, senza contare che viene posticipata al 2026 l’assunzione di personale sanitario». Le famiglie, secondo quanto affermato dall’ex ministra, «non trovano risposta nella sanità pubblica e si trovano a decidere tra il rinunciare a curarsi oppure pagare le prestazioni di tasca propria».
Bocciate da Azione anche la revisione dell'Irpef, «che porterà un vantaggio di soli 10 euro ai redditi e finirà col gravare sui conti pubblici» e gli investimenti sull’industria, anche in questo caso «completamente inadeguati per incentivare la produzione industriale e permettere all’Italia di reggere il confronto con gli altri Paesi europei». Tra gli emendamenti presentati a questo proposito c’è la diminuzione delle tasse per le imprese che reinvestono gli utili nell’attività.
Istruzione e università
Quanto ai capitoli dell’istruzione e dell’università, «il Governo Meloni governo taglia i fondi destinati alla scuola e alla ricerca – prosegue Bonetti –. Il blocco del turnover causerà la perdita di 6.000 insegnanti, senza i quali non sarà possibile garantire il tempo pieno e, al contempo, provocherà la chiusura di tanti plessi anche in Lombardia, specie nelle aree interne montane, che si troveranno sguarnite».
La Lombardia com’è risaputo, ha un sistema universitario eccellente, «ma il blocco del turnover farà si che i ricercatori portati dal Governo Draghi vengano messi nelle condizioni di realizzare che qui non potranno avere un futuro e, quindi, se ne andranno all’estero».
Sul tema delle donne «si torna alle vecchie logiche dei bonus una tantum, invece di investire su misure strutturali che causano un aumento delle tasse» osserva Bonetti.
Tornando alla questione dei tagli agli enti, «questi incideranno sulla Lombardia, intesa come Regione e Comuni, per quasi 1 miliardo da qui al 2029».
I servizi ai cittadini
«Quelli presenti nella Legge di bilancio dell’anno prossimo si sommano ai tagli già ricevuti negli anni scorsi e questo è un dato che preoccupa – spiega Marco Garza, assessore in Loggia con delega alle Risorse dell'ente comune e segretario provinciale di Azione –. Il risultato sarà una grossa difficoltà per molti Comuni a erogare servizi ai propri cittadini. Non disponendo di risorse in parte corrente si verranno a creare anche nuove situazioni di marginalità».
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