L’autonomia differenziata «stravolgerà il sistema dei diritti che conosciamo e la Costituzione»
Il no di Rifondazione comunista e Potere al popolo al ddl sull’autonomia differenziata firmato dal ministro Roberto Calderoli è deciso. «È la privatizzazione di una serie di diritti che spaccherà l’Italia in due, colpendo i lavoratori, soprattutto al Sud, e creando enormi problematiche anche ai cittadini del Nord e delle cosiddette Regioni piú ricche» afferma Fiorenzo Bertocchi, segretario provinciale del partito che ha convocato un presidio contro il decreto - approvato al Senato, oggi ha iniziato l’iter della seconda lettura alla Camera - davanti alla sede della Prefettura in piazza Paolo VI.
Rifondazione ne ha organizzati anche in altre città, Roma compresa davanti a Montecitorio, perchè, dice Bertocchi, «è necessario sensibilizzare i cittadini visto che le altre forze politiche in Parlamento non si stanno mobilitando in maniera adeguata».
Per Rifondazione Comunista il ddl se approvato in via definitiva «stravolgerebbe il sistema dei diritti che conosciamo e la Costituzione. Colpirebbe la sanità, che come già si vede con le liste d’attesa, sta vivendo in sostanza la sostituzione di un sistema sanitario universalistico con il privato, il lavoro e altri diritti».
Giorgio Cremaschi di Potere al popolo critica la riforma del titolo quinto della Costituzione voluta dal centrosinistra. «Il fatto che l’autonomia differenziata si possa votare come legge ordinaria è frutto di questa riforma - spiega - . Ma lo spazio per il referendum resta comunque. Se la Meloni continuerà a insistere sulla via del “Porcellum” del premierato, è facile che si vada alla consultazione referendaria. E se con il referendum il premierato venisse bocciato, la bocciatura travolgerebbe anche l’autonomia differenziata».
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