De Luca a Castenedolo: «Con l’Autonomia siamo al controrisorgimento»

Andrea Cittadini
A Castenedolo Incontra il presidente della Regione Campania: «Finché c’è Schlein il governo è sereno»
A Castenedolo Incontra il 'De Luca show'
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Tutto secondo copione. È stato un «one man show» quello andato in scena ieri sera nel nuovo appuntamento di Castenedolo Incontra. Vincenzo De Luca, governatore della Campania, ha giocato a tutto campo rubando inevitabilmente la scena agli altri due ospiti. Ad Emilio Del Bono, che ha difeso la bandiera dem e i suoi dirigenti «anche se non ho sostenuto la Schlein» strappando l’applauso quando dice che «non si può pensare che il leader del Pd venga scelto con primarie aperte», e la renziana Maria Elena Boschi, sostenitrice del pensiero di De Luca «che dice cose vere e i successi politici li ha ottenuti in un partito che non lo ha mai amato».

Tanto per cambiare il presidente di Regione Campania veste i panni del picconatore interno a quel Partito democratico di cui comunque mantiene la tessera. E da qui il titolo del libro «Nonostante il Pd» che De Luca, con la napoletana verace Marisa Laurito in platea, ha presentato nella sala, gremita, dei Disciplini di Castenedolo «Il Pd è un mix tra Lotta continua e lo Zecchino d’oro. Ma chi può pensare che questa banda possa essere un’alternativa al centrodestra sgangherato che nonostante sia composto da cialtroni potrà governare ancora a lungo? Questo Pd è l’assicurazione sulla vita del governo Meloni» spiega De Luca.

E nel mirino finisce la segretaria dem. «Il mio rapporto con il Pd resta conflittuale, quantomeno con la parte dirigente. A partire da Elena (non la chiama Elly) Schlein. Cosa spero per le Europee? Di affidarmi a Padre Pio non certo a questa gente. Negli ultimi anni 15 milioni di elettori hanno cambiato partito. Il Pd non ha preso un voto perché è totalmente inadeguato. Nel partito più sei scarso e più fai carriera. È una selezione in negativo», tuona De Luca prima di guardare all’attualità. E in particolare all’autonomia differenziata che la scorsa settimana ha passato il primo esame al Senato. «Siamo a Brescia, la Leonessa d’Italia, la città del Risorgimento» dice De Luca. «Oggi siamo davanti ad un controrisorgimento. No alla divisione del Paese. Basta con la narrazione del Nord forte e virtuoso e di un Sud fatto di poveracci e straccioni» tuona il governatore. «Diciamo davvero quante risorse vanno al Nord e quante al Sud, spieghiamo quanti posti letto ci sono al nord e quanti nel Meridione. Io non difendo a tutti i costi il Mezzogiorno ma sulla autonomia faremo le barricate perché rimangono divari drammatici e si rischia una spaccatura del Paese potenzialmente irreversibile». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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