Politica

Ddl montagna, Forza Italia in campo per contrastare lo spopolamento

Paola Gregorio
Se ne sta discutendo in commissione al Senato: accolti nove emendamenti e otto ordini del giorno presentati dagli Azzurri. Un lavoro che parla anche bresciano
Il senatore bresciano Adriano Paroli sta seguendo l’iter del ddl al Senato - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il senatore bresciano Adriano Paroli sta seguendo l’iter del ddl al Senato - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Una nuova legge sulla montagna è attesa da trent’anni. Ora in commissione al Senato si sta discutendo un ddl già approvato dal Consiglio dei ministri che ha l’obiettivo di promuovere lo sviluppo economico e sociale delle zone montane e contrastare il fenomeno dello spopolamento.

Forza Italia, che nel marzo scorso ha creato un apposito Dipartimento montagna, lavora da tempo sul tema e ha contribuito al ddl con emendamenti e ordini del giorno presentati stamattina in conferenza stampa a Roma: in commissione ne sono stati accolti rispettivamente nove e otto.

Il contributo bresciano

Un lavoro, quello degli Azzurri, che parla anche bresciano. Il senatore Adriano Paroli, vicepresidente vicario del partito a Palazzo Madama, sta seguendo l’iter del ddl al Senato, il sindaco di Edolo Luca Masneri fa parte del Dipartimento Montagna.

Incentivi, per la carriera e fiscali, per i medici e gli insegnanti che accettano di trasferirsi a lavorare nei Comuni montani, un bonus per promuovere il recupero delle proprietà fondiarie frammentate e dei terreni abbandonati, un fondo da cento milioni di euro, un deciso incremento visto che prima era di quindici, sono alcune delle voci del disegno di legge cui Forza Italia ha dato un contributo. L’onorevole Alessandro Cattaneo, responsabile nazionale dei Dipartimenti e il presidente dei senatori, e Maurizio Gasparri hanno ricordato quanto per il partito il tema della montagna sia sempre stato centrale.

I temi

Centrale, per gli Azzurri, è garantire a chi vive in montagna lo stesso accesso ai servizi, sanità, trasporti, istruzione, come ha sottolineato Paroli. «Questi servizi devono essere riequilibrati» ha detto. Masneri ha ricordato: «Perché una legge sulla montagna? Per tenere i montanari, soprattutto i più giovani, in montagna. Con questa norma i medici e gli insegnanti che decidono di lavorare in montagna avranno incentivi in termini di percorso di carriera e fiscali. Ci sono poi i temi della formazione superiore e del paesaggio montano, del dissesto idreologico, della fauna selvatica».

E anche quello delle risorse, perché la montagna contribuisce al Pil nazionale, non solo in termini di turismo. Per questo, ha aggiunto Masneri, «dobbiamo consentire ai territori di montagna di vivere dello sfruttamento delle loro risorse, come quella idrica. A Edolo abbiamo due concessioni: una vale 15 miliardi, una 1 miliardo e 200 mila euro».

Emily Rini, responsabile del Dipartimento Montagna ha sintetizzato: «Noi vogliamo parlare non di montagna ma di sistema montagna. Di agricoltura, allevamento, turismo, infrastrutture. Grazie alle nostre proposte nel ddl si parla di telemedicina e di agricoltura di montagna. Il cuore dei nostri interventi l’abbiamo dedicato ai professionisti della montagna. Investire in coloro che svolgono queste professioni è fondamentale».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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