Daspo, l’intesa non c’è. E l’opposizione diventa l’ago della bilancia

Con i «no» di Catalano e Curcio la maggioranza oggi rischia di non avere i voti in Commissione
Oggi è in programma la Commissione sicurezza © www.giornaledibrescia.it
Oggi è in programma la Commissione sicurezza © www.giornaledibrescia.it
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C’è chi, dentro e fuori dalla Giunta, di fronte alla schiettezza dei numeri ha anche buttato lì una proposta catalogata - quasi immediatamente - come invereconda: facciamo scorrere l’estate (che si sa: l’aria di mare e di montagna ristora gli animi oltre che fare bene a tutti, lo dice anche il dottore) e se ne riparli a settembre.

Il sogno di un’ultima exit strategy per evitare di andare incontro a un destino già scritto (nei numeri, appunto): consegnare, anche per sole 24 ore, lo scettro decisivo nelle mani dell’opposizione. E invece oggi (salvo ulteriori ribaltoni creativi), andrà esattamente così: in Commissione Sicurezza, il nuovo Regolamento di polizia urbana che include il debutto in città del daspo della discordia rischia di non passare e di raggiungere il Consiglio comunale di venerdì con un sonoro parere negativo. L’unica chance per fare naufragare questo storytelling è la stampella (dei voti) del centrodestra.

La riunione

il meeting di maggioranza di giovedì scorso né la riunione del Pd di ieri sera, insomma, hanno riservato la sorpresa del lieto fine: Francesco Catalano (Al lavoro con Bs), Valentina Gastaldi (Bs Attiva) e Andrea Curcio (Pd) sono inamovibili e lo paleseranno con un sonoro «no» alla delibera, Arshad Mehmood è un’incognita (potrebbe infine optare per un’astensione: gli sherpa sono impelagati nelle ore più faticose del lavoro), mentre sembra essersi ricomposto (anche se a denti strettissimi e con più di qualche gastrite) lo strappo all’interno della Civica Castelletti, con Raisa Labaran e Iyas Ashkar che, incassato il colpo, alla fine sembra che si allineeranno.

Insomma, anche se con fatica, cinque mesi di riunioni e orticarie dopo il fatidico annuncio, il daspo in Aula venerdì i voti li avrà. Ma per quel che riguarda oggi, tutti ipotizzano dibattiti epici, ma nessuno azzarda epiloghi gloriosi. La ragione è presto spiegata: sia Catalano sia Curcio fanno parte della Commissione Sicurezza. Ecco quindi i conti: sui cinque consiglieri di maggioranza, due diranno «no, grazie». Va da sé che i voti a favore franano a quota tre. Esattamente tanti quanti quelli dell’opposizione, già sul piede di guerra per la strettoia temporale in cui si troverà a dover dire la sua su uno dei temi classificati sotto l’etichetta «cavalli di battaglia».

La conta

Sembra facile, ma i tormenti «dei giovani consiglieri» stanno da entrambe le parti. Molto probabilmente è vero ciò che Curcio ha declamato a viso aperto, ossia che questa misura «fino in fondo non piace a nessuno della maggioranza» (versione che tante e tanti altri, nelle riunioni ristrette, nelle chat o di fronte a una platea elettorale più di sinistra, hanno ripetuto senza affrontare la magagna in Giunta). Ma a conti fatti, il Pd si prepara suo malgrado a indossare di nuovo i panni del guastafeste in Loggia, specie se la Civica della sindaca (per etichetta o per convinzione) si ricomporrà (rimane l’incognita su cosa farà Labaran, ieri fino a sera a colloquio con Andrea Poli e Laura Castelletti).

Dall’altro lato c’è il centrodestra, che pure ha i suoi pensieri: votare contro un daspo ritenuto sottotono ma invocato a lungo, oppure sostenerlo, così da evidenziare la spaccatura di maggioranza e puntare il dito contro «i sinistri» (la citazione è letterale, dal Consiglio dell’8 luglio)? C’è la terza via, alias astensione: il centrosinistra non avrebbe i voti e quello dell’opposizione non sarebbe un «no pieno» verso un provvedimento in cui, in fondo, crede.

Certo è che, sostegno o no dell’opposizione, la delibera approderà in Aula con lo scotch. E si (ri)apre una questione politica nel centrosinistra in Loggia: la sindaca avvierà una verifica di maggioranza?

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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