Politica

Dalla sicurezza all’ambiente, Rolfi boccia l’operato di Castelletti

Il frontman dell’opposizione parla di un’Amministrazione «già stanca», che «lavora poco» e che rende «la città ferma e sempre più nervosa» di fronte a «risposte che non arrivano»
Fabio Rolfi, leader dell'opposizione - © www.giornaledibrescia.it
Fabio Rolfi, leader dell'opposizione - © www.giornaledibrescia.it
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Un’Amministrazione comunale «già stanca», che «lavora poco» (l’esempio sono «gli sporadici Consigli comunali, spesso annullati per mancanza di delibere») e che rende «la città ferma e sempre più nervosa» di fronte a «risposte che non arrivano». A bocciare così l’operato di questo anno e mezzo di lavoro della Giunta guidata da Laura Castelletti è il frontman dell’opposizione in Loggia Fabio Rolfi, che coglie l’occasione dell’inizio del nuovo anno per mettere sul tavolo le questioni che il centrodestra reputa «irrisolte» e per ricordare le proposte avanzate attraverso il dibattito in Consiglio comunale e le oltre settanta interrogazioni presentate in Aula.

Bollino rosso

«Questa maggioranza non ha fatto altro che portare a termine il programma e i progetti già avviati dall’ex sindaco Emilio Del Bono, senza portare fieno in cascina. Non a caso tutti gli indicatori e tutte le classifiche sulla qualità della vita ed economiche indicano chiaramente una perdita di competitività e di attrattività purtroppo». Rolfi posiziona il bollino rosso su pressoché tutti gli ambiti: dalla cultura («Brescia non è stata in grado di mettere a terra la scia dell’anno di Capitale della Cultura: il Vittoriale fa molti più visitatori di tutti i nostri musei»), all’ambiente («sono molto preoccupato del Piano aria e clima – ha detto –: mi auguro che non si traduca solo in ulteriori aumenti di tasse e regole più stringenti, sulla scorta dell’esempio Tari»).

La lente è puntata anche sul rapporto con A2A: «Non c’è una data di chiusura della centrale a carbone, non c’è un’agevolazione in bolletta a fronte di una città che continua ingiustamente ad essere la pattumiera d’Italia: abbiamo il Termoutilizzatore, i bresciani fanno i compiti a casa differenziando, ma si respirano i rifiuti indifferenziati degli altri, senza neppure uno storno economico in bollette sempre più salate». Dal punto di vista politico il presidente della Commissione Bilancio non usa giri di parole: «Su questo, come su Caffaro e sul carcere, servirebbe un’azione politica forte che non vedo».

Sicurezza, casa e trasporti

La sindaca di Brescia Laura Castelletti - © www.giornaledibrescia.it
La sindaca di Brescia Laura Castelletti - © www.giornaledibrescia.it

Tra le proposte spicca lo snodo sicurezza, «un tema che purtroppo Castelletti prosegue a non inserire tra le priorità: perché, ad esempio, non si fa promotrice di chiedere l’istituzione delle zone rosse della città (aree precluse a chi ha commesso reati) come ha fatto, ad esempio, il sindaco Beppe Sala a Milano? L’estremizzazione politica nasce anche di fronte a questo lassismo». Sul fronte casa, «bene affrontare di petto la questione, perché si tratta di un’emergenza», ma per Rolfi serve ripartire dai 13mila alloggi sfitti: «Sia l’Agenzia della casa a fare da ponte e da intermediario, chiedendo in cambio ai privati dei canoni d’affitto calmierati».

Infine, lo snodo trasporti: «Sul trasporto pubblico centrosinistra e centrodestra devono ragionare in maniera sinergica, serve una pianificazione politica congiunta. Non può farlo la sola città, ma può proporlo e fare da capofila a un lavoro che deve coinvolgere Regione e Provincia con due obiettivi: ampliamento della metro verso Concesio e legare il progetto della linea T3 del tram (Violino-Sant’Eufemia) a quello provinciale verso il Garda. Non ha alcun senso –ha concluso il leader dell’opposizione in Loggia – realizzare due progettazioni divise e differenti che corrono sullo stesso asse».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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