Consigli di quartiere, Caionvico e Sanpolino al voto: l’affluenza ai seggi si ferma all’8,8%

In nessuno dei due borghi c’è stata la performance peggiore, Muchetti: «Ora tutti hanno una voce»
Sanpolino e Caionvico affluenza all'8,8%
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Quando le due sale civiche, quella in via Rizzi e quella in via Sant’Orsola, hanno chiuso le porte dei seggi, il controllo dei registri ha «rubato» decisamente poco tempo.

Ieri, nelle dodici ore a disposizione, a recarsi ai seggi per scegliere i rappresentanti dei futuri Consigli di quartiere è stato complessivamente l’8,8% della platea elettorale degli ultimi due quartieri rimasti (finora) senza consulta territoriale: Sanpolino e Caionvico. Su un totale di 3.967 aventi diritto, a decidere di sfidare la pioggia della domenica sono stati solo 252 residenti, vale a dire un elettore su quindici.

Top e flop

Nel confronto a due (quartieri), sul campo della partecipazione al confine est della città, Caionvico batte Sanpolino di due punti. Il primo borgo, quello che «rilega» Sant’Eufemia e Botticino, ha visto entrare nella sede di seggio 191 elettori (su 1.947 aventi diritto), registrando - nonostante il cielo imbronciato e la distanza dei parcheggi - un’affluenza del 9,8%. A scegliere i propri rappresentanti nel borgo più giovane della città (urbanisticamente parlando), invece, si sono presentati in 161 sui 2020 residenti dai sedici anni in su (di cui cinque under 18), cristallizzando così la percentuale al 7,9.

Un dato al di sotto della media generale dei 31 quartieri che erano andati alle urne il 14 aprile, quando l’asticella della presenza ai seggi si era infine fissata sul 10,38%. Se si prosegue con il confronto generale, ne esce che né Caionvico né Sanpolino hanno restituito la performance peggiore (né quella migliore). L’affluenza più alta si era infatti registrata a Folzano (366 votanti, il 24,25%), Villaggio Violino (21,20%), Badia (21,12%), Bettole-Buffalora (17,28), Casazza (16,73%) e Fiumicello (16,69). Erano invece rimasti sotto il 7% tre borghi. Il quartiere con la minore partecipazione è stato Sant’Eustacchio, dove ad esprimersi è stato solo il 5,89% della platea elettorale. Dati poco entusiasmanti anche per Brescia Antica (6,90%) e Centro storico sud (6,97%).

Obiettivo

«I Cdq si confermano un presidio di democrazia. In una fase storica in cui c’è disaffezione al voto e all’impegno politico, mantenere le percentuali nella media delle consultazioni precedenti è un buon risultato - sottolinea l’assessore Valter Muchetti, cui è affidata la regia delle consulte territoriali -. Ci sono conferme ma anche novità, segno che i Cdq sono uno strumento valido e svolgono una funzione di vicinanza ai cittadini, oltre che un presidio importante per il Comune.

Con queste ulteriori due consultazioni si completa il puzzle della partecipazione che grazie al nuovo regolamento consente a tutti i quartieri di avere voce».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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