Comunità montana della Valtrompia, ancora una fumata nera

Barbara Fenotti
Nessuna lista depositata per eleggere il presidente: annullata l’assemblea di venerdì
La sede della Comunità montana della Valtrompia - Foto © www.giornaledibrescia.it
La sede della Comunità montana della Valtrompia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Un’altra fumata nera: anche la seconda assemblea convocata in via straordinaria venerdì per l’elezione del presidente della Comunità montana è stata annullata.

Lo ha reso noto ieri con una comunicazione ufficiale il vicepresidente dell’ente comprensoriale Fabio Buscio, che si trova alla regia dell’organismo dopo che Massimo Ottelli, persa la carica di amministratore del Comune di Sarezzo, ha dovuto lasciare la presidenza.

I motivi dell’annullamento dell’assemblea sono presto detti: alla scadenza dei termini non è stata depositata negli uffici di via Matteotti alcuna lista.

La prospettiva del commissariamento si fa così ancora un po’ più concreta: rimane tempo fino al 12 maggio per decidere quali saranno le sorti dell’ente comprensoriale per il prossimo mese e mezzo.

Con le elezioni comunali di giugno, infatti, scadrà anche il mandato comunitario e in quel frangente gli amministratori della Valtrompia saranno chiamati a decidere chi sarà il nuovo presidente e quali i componenti della Giunta. Nel frattempo, però, serve che le varie componenti raggiungano un accordo e scelgano la persona incaricata di ricoprire la carica di presidente fino alle elezioni amministrative. Una trattativa che finora si è rivelata un buco nell’acqua. Non è del resto un segreto il fatto che le varie componenti rimangano ferme sulle proprie posizioni, non riuscendo, così, a giungere a un compromesso.

Una situazione di totale impasse che non è riuscita a sbloccarsi nemmeno lunedì scorso nel corso di una riunione convocata ad hoc per permettere agli amministratori di arrivare a una soluzione comune.

Da un lato i civici guidati da Gianmaria Giraudini sostengono che Ottelli debba condurre a termine il mandato «per fare in modo che si riescano a portare a casa gli ultimi, importanti finanziamenti».

Al contrario il Pd (lo stesso lasciato da Ottelli in favore di Italia Viva) si è dichiarato fin da subito «contrario alla riconferma».

Dal centrodestra non arriva una presa di posizione netta: «Per ragioni politiche abbiamo chiesto una discontinuità - ha commentato il capogruppo dell’opposizione Bruno Bettinsoli - ma nemmeno tra di noi siamo arrivati a una decisione unanime: a questo punto attendiamo che i gruppi di maggioranza facciano delle proposte concrete e, poi, valuteremo. Personalmente auspico che entro il 12 di maggio ci sia una elezione e che venga, quindi, scongiurata l’ipotesi di un commissariamento solo perché la maggioranza ha rotto l’alleanza».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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